Corriere della Sera

Seredova e l’abbraccio a Giovannino che tocca tutti noi

- Di Candida Morvillo

Se fosse successo a noi, se Giovannino fosse stato nostro figlio, l’avremmo abbandonat­o alla nascita, scoprendol­o «imperfetto» e costretto a sofferenze terribili per una malattia rara e cronica? Dev’essere questa la domanda che ha agganciato l’attenzione di così tante persone. Giovannino, nome di fantasia, ha l’ittiosi arlecchino: non potrà mai stare al sole, ha la pelle disidratat­a, squamata e che necessiter­à di essere sempre trattata con emollienti. La sua storia è al secondo posto tra gli articoli più letti del 2019 su Corriere.it, eppure, è online solo da metà novembre, da quando si è saputo che il bimbo era ricoverato nel reparto di pediatria del Sant’anna di Torino. Non erano solo clic commossi. Sui social, sono apparsi commenti impietosi. C’è stato chi se l’è presa coi genitori che non si sono sentiti di accoglierl­o e chi se l’è presa con quegli stessi genitori perché invece l’hanno fatto nascere. È come se ci fosse stato un istante in cui Giovannino ha rivelato a ciascuno di noi che persone siamo: se siamo ancora capaci di provare empatia o compassion­e o se anche davanti a una vita così giovane e così fragile sappiamo solo sputare condanne e rabbia. Il risultato è che ora, nessuno vuole più darne notizie. In ospedale, deviano sul Comune. La vicesindac­a Sonia Schellino dice solo «è seguito da chi di dovere ed è sotto tutela del Tribunale dei minori». Don Carmine Arice, che voleva accoglierl­o al Cottolengo, non ha ricevuto risposta e non commenta. Alena Seredova, che fa volontaria­to al Sant’anna e l’ha tenuto in braccio e coccolato, come ha raccontato in quell’articolo, memore dei suoi genitori che temettero per errore che lei stessa alla nascita avesse l’ittiosi, dice che non può dire più niente. Il primario Daniele Farina che, all’inizio, vantava un Giovannino vispo e amante della musica, non è più autorizzat­o a parlarne. Per tutti, la priorità è la privacy. La curiosità ha portato offerte di affido e di adozione e qualche migliaio di euro sull’iban aperto dal Comune «Per Giovannino». Però, anche amarezza. E allora — quesiti da fine anno — ti chiedi quanto conta il buon cuore di tanti e quanto il malanimo di pochi. Non ci sono risposte, c’è solo un Iban ancora attivo. Questo: IT69L02008­0103300010­4431330.

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