La chiave magica di Bradburne apre ai bambini la magica Brera
Infanzia Il libro del direttore generale dell’istituzione milanese illustrato da Sara Scatragli (Valentina Edizioni)
Nel cuore di Milano c’è un luogo magico che nei secoli ha conservato il suo incanto grazie a una chiave preziosa tramandata di mano in mano, per generazioni. Come uno scrigno, il palazzo di Brera conserva nel suo storico edificio inestimabili tesori, anche grazie a chi si è fatto custode di queste bellezze. Sarà Emma, protagonista della trilogia per bambini dedicata al luogo, a svelare la storia che si cela dietro la chiave misteriosa. Il direttore generale della Pinacoteca di Brera e la Biblioteca nazionale Braidense, James M. Bradburne (Toronto, Canada, 1955), insieme con l’illustratrice Sara Scatragli, con I fantasmi di Brera (Valentina Edizioni; dai sei anni) conclude la serie che racconta e illustra la storica istituzione ai più piccoli.
Come nei libri che lo precedono, Il custode cieco del 2018 (nel quale il guardiano senza vista si accorge del furto dalla pinacoteca de La veduta del Canal Grande di Canaletto) e Tutta colpa della giraffa del 2017 (dalla Predica di San Marco ad Alessandria d’egitto, quadro di Giovanni e Gentile Bellini, esce una giraffa che prende vita insieme con gli animali di altri quadri), Bradburne ripercorre la storia del complesso rendendo protagonisti le opere, i pittori e i luoghi di Brera.
Con le vicende della chiave perduta, Emma riattraversa insieme al lettore le origini trecentesche di Brera fino a oggi: fu l’ordine religioso degli Umiliati a costruire l’oggetto prezioso, portatore di una forza speciale che rende questo luogo il centro di una rete invisibile di energie e di racconti. Gli Umiliati furono i primi a occupare questi spazi, poi ceduti all’ordine dei Gesuiti di Milano, che qui diedel’edificio ro vita a un’istituzione a scopo d’istruzione; questi furono i primi a ereditare la chiave dai frati, che poi percorse la storia, passando per l’epoca di Napoleone (che voleva trasformare Brera nel «Louvre italiano» e che nel 1808 fece ribattezzare con un decreto in «Palazzo Reale delle scienze e delle arti»), per l’italia unita di Garibaldi, fino ad arrivare al secolo scorso. Dopo che Brera fu colpita nel 1943 da un bombardamento su Milano durante la Seconda guerra mondiale, l’oggetto magico è passato in mano agli ultimi tre custodi (Ettore Modigliani, Fernanda Wittgens, la prima donna a dirigere la pinacoteca, e Franco Russoli, che acquistò Palazzo Citterio per cercare di far fronte ai problemi causati dal conflitto).
Oggi la chiave è sparita nel nulla ed Emma è incaricata di ritrovare l’oggetto che può proteggere la magia di Brera. E grazie al formato pop-up del volume, i piccoli lettori possono seguire la protagonista dentro il Cortile d’onore di Brera, dove si erge la statua in bronzo di Napoleone realizzata da Canova; può curiosare tra gli scaffali della biblioteca braidense, voluta da Maria Teresa d’austria (così come l’accademia di Belle Arti, che fondò nel 1776), affacciarsi dentro al più antico osservatorio
La terza storia
La nuova avventura della protagonista Emma chiude la trilogia avviata nel 2017
astronomico della città e camminare sotto un albero di ginkgo nel giardino botanico, fino ad attraversare le stanze della pinacoteca, sfiorando i capolavori di Mantegna, Veronese, Tintoretto, Tiziano, Piero della Francesca, Raffaello, Caravaggio...
Appassionato di letteratura per l’infanzia, Bradburne racconta la storia del complesso di Brera trasformandola in leggenda appassionante e favola misteriosa. E attraverso la piccola Emma lascia un messaggio importante: alle nuove generazioni è dato il compito di custodire la magia della storia e di un patrimonio artistico che appartiene a tutti. Impariamo a conoscerlo e ad amarlo, fin da piccoli. È l’eredità che Brera e i suoi gioielli lasciano al futuro.