Sbarca la Alan Kurdi con 32 migranti L’attacco di Salvini: il governo è complice
La nave a Pozzallo: tra i profughi anche 10 bambini Il leader: non vedo l’ora di andare a processo
ALBINO (BERGAMO) Sono sbarcati ieri mattina a Pozzallo, nel ragusano, i migranti libici soccorsi dalla nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-eye nella notte tra il 26 e il 27 dicembre. Il Viminale ha assegnato un porto sicuro «tenendo conto della presenza a bordo di migranti in condizioni di vulnerabilità, per alcuni dei quali è stata anche chiesta l’evacuazione medica» e così la situazione si è risolta rapidamente. Trentadue i migranti a bordo, tra cui 10 bambini, il più piccolo di tre mesi, e 5 donne, una delle quali incinta. Su richiesta dell’italia la Commissione Ue ha avviato la procedura per il ricollocamento in base all’accordo raggiunto a settembre a Malta da Roma, La Valletta, Parigi e Berlino.
L’autorizzazione allo sbarco — senza che i migranti passassero giorni in mare e senza nessun braccio di ferro con gli altri Paesi europei — è un «segnale chiaro di un cambiamento al ministero dell’interno che lascia ben sperare per il futuro», ha detto il sindaco
di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Ma dall’ex titolare del Viminale Matteo Salvini è arrivata una dura reazione: «Altri sbarchi, altri soldi... Governo complice, non vedo l’ora di andare a processo per difendere l’onore del mio Paese», ha detto il leader della Lega, secondo cui da settembre, con il Conte II, gli sbarchi sarebbero costantemente aumentati. «Su 11.439 arrivi in tutto quest’anno, 6.304 sarebbero avvenuti con Luciana Lamorgese», l’affondo.
Un nuovo scontro sul fronte migranti, quindi, dopo che nella conferenza stampa di fine anno il premier Conte aveva criticato lo schema «porto aperto o chiuso» e rivendicato «ottimi risultati senza clamori», con la metà degli sbarchi rispetto allo scorso anno. E intanto, entro il 3 gennaio, Salvini dovrà inviare una memoria alla Giunta per le immunità del Senato che dovrà decidere sulla richiesta di autorizzazione a procedere del tribunale dei ministri di Catania sul caso della nave Gregoretti. La decisione dovrebbe arrivare il 20.
Il leader della Lega ha chiuso la sua giornata alla Bèrghem Frecc di Albino, in Val Seriana. Lì, ha chiesto alla sua gente chi sarà in tribunale con lui se lo dovranno processare: «Perché chi processa me processa tutto il popolo italiano». Poi ha avvisato il governo «incapace» di «non sognarsi nemmeno di toccare Quota 100 e il decreto Sicurezza, altrimenti si troverà a lottare con tutti gli italiani perché è in atto una battaglia fra democrazia e dittatura e qui si sta scrivendo la storia mentre Di Maio e Conte nei libri di storia non li ricorderà nessuno».
Salvini arriva in Val Seriana con indosso ancora la felpa con la scritta Emilia: «I sondaggi ci danno indietro? Quelli che ho dicono il contrario, e il vero sondaggio sarà il 26 gennaio, e poi nelle altre regioni in primavera: almeno cosi la metà degli italiani avrà la possibilità di votare». Poi, ammette, «prima di ritirami ho il sogno di dare un sindaco leghista alla mia Milano».
Parlando del governo, il leader leghista stronca infine la profezia del premier Conte: «Maratona? Conte non arriva neanche al primo chilometro».