Corriere della Sera

Scala le Dolomiti, ucciso dalla slavina

Trento, travolti quattro alpinisti. La vittima, 28 anni, stava scendendo fuoripista con gli sci

- G.fas.

Sul sito che presentava al mondo se stesso e quel che faceva per vivere Andrea ha scritto: «Non sto lavorando, sto sempliceme­nte vivendo un sogno, il mio sogno». Per lui la montagna e l’escursioni­smo era esattament­e questo: un sogno.

Andrea Concini era uno scialpinis­ta, aveva 28 anni e ha respirato l’ultima aria delle sue amatissime Dolomiti del Brenta ieri mattina verso le 11. Era impegnato in un fuoripista con altre tre persone. Gente che conosce bene gli umori, i rischi, le insidie della montagna. Eppure è successo. Un cornicione di neve si è staccato appena sopra le loro teste, non c’è stato il tempo di mettersi in salvo e Andrea è rotolato giù per 200 metri, fino alla base di un canalone poco sopra il rifugio Tuckett, lungo lo Scivolo Massari. Anche un altro dei ragazzi che erano assieme a lui è stato travolto e trascinato a valle da neve e ghiaccio ma si è salvato ed è stato portato via in elicottero. Illesi gli altri due.

Gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologi­co non hanno fatto fatica a individuar­e Andrea e i suoi amici ma anche il più tempestivo dei soccorsi non sarebbe bastato a salvare a lui la vita, perché la violenza dello schianto contro le rocce lo aveva ucciso sul colpo.

Guida Alpina iscritta all’albo del Collegio delle Guide Alpine del Trentino, Andrea viveva di escursioni. Sci-alpinismo, ferrate, trekking, vie normali, alta montagna, climbing: guidava i turisti nelle meraviglie e nella fatica di esperienze montanare sulle Dolomiti del Brenta, le montagne dov’era nato (a Cles) e dove viveva (abitava a Tuenno, paesino della Val di Non, in provincia di Trento). Qualche volta era stato lontano da quelle vette, ma soltanto per andare a scoprirne altre in Paesi lontani: in Canada, in Cile, in Bolivia...

«Ghiaccio e neve mi tengono compagnia durante le mie giornate in montagna» aveva scritto lui stesso spiegando al suo pubblico che quello e soltanto quello gli dava la gioia di vivere.

Adesso il suo è un nome in più nell’elenco dei morti in quota di questo dicembre quanto mai funesto. Molti dei suoi amici ieri hanno scritto messaggi d’addio sulla sua bacheca facebook. Fra gli altri c’è anche una preghiera al «Dio del cielo e Signore delle cime» che «un nostro amico hai chiesto alla montagna». La supplica è: ora «lascialo andare per le tue montagne».

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Trentino Andrea Concini, 28 anni, era nato a Cles, nella Val di Non

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