Scontro tra due auto dove sono state investite le due sedicenni
È bastato un attimo di distrazione. Lo sguardo spostato a destra per pochi secondi, giusto il tempo per perdere la cognizione della distanza dall’auto che precede. A destra ci sono i fiori e i bigliettini in ricordo di Gaia e Camilla, travolte e uccise nove giorni fa su corso di Francia. Davanti c’è un’autoradio della polizia incolonnata nel traffico. La conducente della Toyota non frena e la tampona, proprio dove il 21 dicembre le studentesse sono state sbalzate dal suv di Pietro Genovese. Nessun ferito ieri a mezzogiorno, solo spavento per la donna visitata su un’ambulanza. Illesi gli agenti. Un incidente come tanti, ma anche la conferma che a corso di Francia ci si continua a distrarre, a guidare male. In questo caso la scusa è l’altarino creato da amici e compagni di scuola di Gaia e Camilla. Ma il discorso è più generale: sulla strada della tragedia si corre anche, non si rispettano i limiti di velocità, si spinge l’auto oltre i 100 all’ora. In attesa degli autovelox, proseguono le indagini sulla morte delle sedicenni. Dai video non emerge nulla di fondamentale per gli accertamenti dei vigili urbani. Una difficoltà in più per chiarire la dinamica dell’incidente.