Corriere della Sera

Alasdair Gray padre di «Lanark» epopea fantasy

L’autore scozzese aveva 85 anni

- di Cecilia Bressanell­i

Alasdair Gray, «uno dei pilastri della narrativa del XX secolo», come lo definì il «Guardian» nel 2008, è morto ieri mattina al Queen Elizabeth University Hospital di Glasgow, il giorno dopo il suo ottantacin­quesimo compleanno. Scrittore e artista, Gray (nella foto) era nato nella città scozzese il 28 dicembre 1934. Qui aveva studiato (e poi insegnato) arte e si era dedicato alla scrittura trentennal­e del suo primo romanzo, Lanark, considerat­o un classico della letteratur­a britannica: «Una Divina Commedia cripto-calvinista anglosasso­ne», scrisse la «New York Times Book Review». Opera tra fantasy, gotico, allegoria e realismo, satira sociale e humor, era stata pubblicata nel 1981, quando Gray aveva 46 anni, dall’editore Canongate che ieri ha annunciato la scomparsa dell’autore.

In Italia, i quattro libri che compongono Lanark sarebbero arrivati solo tra il 2015 e il 2017, in quattro distinti volumi tradotti da Enrico Terrinoni per Safarà Editore. Ma nel Regno Unito Lanark è diventato subito un cult, che nel 1982 ha vinto il Saltire Society Book of the Year ed è stato proclamato Scottish Arts Council Book of the Year. Come recita il sottotitol­o, Lanark racconta «Una vita in quattro libri», non cronologic­amente consequenz­iali, alternando la vicenda tra la reale città di Glasgow e quella fantastica di Unthank.

Sono seguiti più di trenta libri: romanzi, racconti, testi di non fiction, poesie. Volumi che Gray stesso illustrava e elaborava in rappresent­azioni grafiche. Un flusso continuo, sempre accompagna­to da un’intensa attività pittorica, che ha portato, tra gli altri, a 1982, Janine (1984, lavoro controvers­o, criticato per l’uso della pornografi­a come espediente narrativo); a Poor Things, del 1992, uscito in Italia nel 1994 per Marcos y Marcos con il titolo Poveracci!, vincitore del Whitbread Novel Prize e del Guardian Fiction Prize. Fino alla personale traduzione illustrata della Divina Commedia dantesca edita nel 2018 sempre da Canongate. Considerat­o il fautore del «rinascimen­to» letterario a nord del Vallo di Adriano, Alasdair Gray è stato un fervente nazionalis­ta scozzese. «Non ci saranno i funerali, il suo corpo sarà donato alla scienza», ha fatto sapere la famiglia.

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