Il piccolo coro e i «nonni inquinatori» «Offende gli anziani». La tv si scusa
I bambini hanno modificato una canzone in chiave ambientalista. Minacce dall’ultradestra
Domenica a Colonia, in Germania, 150 sedicenti «patrioti» hanno manifestato davanti alla sede della tv pubblica regionale Wdr brandendo cartelli che inneggiavano alla libertà di opinione contro la messa in onda di una canzone satirica ambientalista per bambini. Nessuno dei dimostranti, tra i quali c’erano almeno una ventina di militanti di «Fratellanza tedesca», una formazione dell’estrema destra radicale, sembra aver notato l’ironia insita nel gesto. Anzi: lo scontro sulla canzone si è radicalizzato così tanto che estremisti di destra hanno marciato di fronte alla casa di Danny Hollek, un collaboratore esterno dell’emittente che su Twitter aveva commentato il caso con un riferimento sarcastico al nazismo. Il giornalista ha ricevuto persino minacce di morte.
All’origine di tutta la vicenda c’è una canzone cantata dal coro delle voci bianche della Wdr, che ha riscritto un classico per l’infanzia tedesco, «Mia nonna va in moto nel pollaio». Al posto del ritornello originale («Mia nonna è una donna molto intelligente»), il coro ripeteva «Mia nonna è un maiale inquinatore» (quest’ultima espressione in tedesco è Umweltsau e fa rima con Frau, «donna»). Il testo ironizzava sulla «nonna che va dal medico in Suv» e mangia cotolette ogni giorno «perché la carne del discount non costa praticamente niente». Per il direttore del coro era un tentativo di fare satira sulle proteste degli adolescenti attivisti per il clima, sottolineando il carattere generazionale del movimento.
Per niente riuscito: in molti sui social hanno criticato il cattivo gusto dell’iniziativa, il tabloid scandalistico Bild ci ha fatto un’intera paginata accusando l’emittente di discriminare gli anziani e Armin Laschet, il governatore del Nord Reno-westfalia, il Land dove ha sede la Wdr, ha criticato su Twitter coloro che «trasformano il dibattito sulla difesa del clima in conflitto generazionale».
A quel punto il video è stato ritirato e il direttore dell’emittente Tom Buhrow si è scusato con i telespettatori, spiegando che la canzone era stata un «errore».
La questione è stata subito strumentalizzata dall’estrema destra, che il giorno dopo alla manifestazione convocata da un «privato cittadino» con lo slogan «Mia nonna non è un maiale inquinatore», ha voluto «onorare le nostre nonne» e ha criticato la «mescolanza di culture». L’ultima volta che in Germania qualcuno era sceso in strada per protestare contro la satira era il 2015: si trattava di coloro che i «patrioti» accusano di oscurantismo, musulmani che chiedevano di non pubblicare caricature di Maometto.
Come se non bastasse alcuni estremisti di destra hanno marciato di fronte alla casa del giornalista freelance Danny Hollek che su Twitter aveva scritto: «Parliamo dei nonni di quelli che ora si indignano per i maiali inquinatori. Vostra nonna non era un maiale inquinatore. Era un maiale nazista». Hollek in seguito si è scusato dicendo che non voleva insultare persone specifiche. Ma ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte.e alla fine è intervenuta l’associazione dei giornalisti tedeschi che ha chiesto alla dirigenza della Wdr di proteggere l’incolumità del suo collaboratore (il timore è che si ripeta quanto è successo a giugno, quando il prefetto di Kassel Walter Lübcke è stato ucciso da un neonazista).
La storia è assurda. Ma se la polemica su un personaggio immaginario come la «nonna in motocicletta» arriva ad avere simili conseguenze è anche perché il dibattito pubblico è degenerato, ostaggio di una polarizzazione che finisce per impedire ogni tipo di discussione sensata.
Siamo contro la diffamazione degli anziani: è inaccettabile che i giovani vengano aizzati contro i vecchi così dal Twitter @csu (Partito Cristianosociale)
Parliamo dei nonni, di quelli che ora si indignano per i maiali inquinatori: vostra nonna era un maiale nazista Danny Hollek giornalista (ora minacciato di morte)