32 firme contro gli insulti a Maraini
Egregio Direttore, abbiamo, come molti, seguito il dibattito scaturito dall’articolo di Dacia Maraini pubblicato il 24 dicembre sul Corriere della Sera. Non ci addentriamo qui nel merito di questioni teologiche, già affrontate e chiarite da persone autorevoli. Su alcuni passaggi del testo, che possono essere discussi e che hanno offeso la sensibilità di molti lettori nel mondo ebraico e non solo, si deve ragionare, come hanno dimostrato le posizioni delle autorità religiose comparse su questo quotidiano. Il confronto dialettico, quando civile e misurato, è infatti un momento prezioso per la crescita democratica di un Paese. Diversamente, si vuole porre l’attenzione su alcuni interventi, soprattutto sui social e su certa stampa, che vanno in un’altra direzione: un attacco personale alla donna e alla scrittrice, con toni aggressivi che irridono il lavoro letterario pluridecennale, l’impegno civile di Dacia Maraini in difesa delle minoranze, dei più deboli, il suo discorso pubblico improntato sull’antirazzismo, sul rispetto dei diritti e delle diversità. Per esprimere un pur legittimo dissenso, si è talora usato — come sempre più spesso accade — un linguaggio irrispettoso, fatto di parole offensive che non sviluppano alcun ragionamento, ma oltraggiano la storia civile e artistica di una delle figure più importanti della cultura del nostro Paese. Vogliamo qui rifiutare e deprecare questo linguaggio ingiurioso.
Roberto Alajmo, Roberto Andò, Silvia Avallone, Letizia Battaglia, Laura Boldrini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Roberto Cotroneo, Mariangela D’abbraccio, Serena Dandini, Emma Dante,
Piera Degli Esposti, Paolo Di Paolo, Roberto Faenza, Tiziana Ferrario, Alessandra Grandelis, Rossella Milone, Michela Murgia, Eugenio Murrali, Valeria Parrella, Lorenzo Pavolini, Sandra Petrignani, Lidia Ravera, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Evelina Santangelo, Alessandra Sarchi, Lina Sastri,
Elena Stancanelli, Pino Strabioli, Nadia Terranova, Lucio Villari