Corriere della Sera

A bordo c’erano 268 persone. Colpa anche di comandi sbagliati

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it

I 268 passeggeri a bordo dei due aerei non si sono accorti di nulla, al netto di una leggera turbolenza. Ma alle otto e venti di sera, il 10 novembre di un anno fa, sopra la Spagna si è sfiorata la peggiore tragedia dei cieli europei degli ultimi trent’anni: una collisione a circa novemila metri di quota e a oltre 430 chilometri orari.

Una dinamica innescata da un errore umano e aggravata dall’assenza dell’allarme in uno dei velivoli. Ma il cui esito fatale è stato evitato grazie a un mix di fortuna e tecnologia, come emerge dalle 16 pagine della relazione pubblicata da poco dalla Commission­e d’indagine iberica. Un documento che scagiona tutti, pure l’addetto del centro di controllo regionale che ha fornito le informazio­ni sbagliate a un Airbus A320 della low cost Wizz Air (volo «W6 3763» partito da Craiova, Romania, con 169 persone) facendolo andare quasi a sbattere contro un Embraer E195 di Air Europa (il collegamen­to «UX 1084» decollato da Venezia con 99 individui).

La dinamica inizia a 200 chilometri dall’aeroporto di Madrid, la destinazio­ne di entrambi i jet che stanno percorrend­o la stessa «aerovia» per la discesa: l’airbus vola a 9.450 metri, è sopra l’embraer (a 8.840 metri) e indietro di alcuni chilometri. Alle 20:18:37 dal centro di controllo un supervisor­e contatta Wizz Air: «Scendete al livello tre zero zero», dice, cioè a 30 mila piedi (9.144 metri). Dalla cabina il comandante (un 51enne con 5.739 ore di volo alle spalle) e il primo ufficiale (34enne con 336 ore) non rispondono. Nove secondi dopo l’addetto ripete lo stesso comando. Ma con un errore. «Procedete a quota due zero zero». Cioè 20 mila piedi (6.096 metri), meno dell’embraer di Air Europa che intanto si trova sotto.

Stavolta la comunicazi­one viene recepita e l’airbus A320 riduce la quota. Si avvicina così pericolosa­mente che alle 20:20:05 nella cabina dell’embraer scatta l’allarme del sistema anti-collisione (noto come «Tcas»). Cosa che non accade nell’aeromobile Wizz Air, fa notare le relazione tecnica. L’avviso di Air Europa, invece, dura sette secondi. Mentre è ancora acceso alle 20:20:07 il pilota di Air Europa avverte il centro di controllo Wizz Air sta raggiungen­do la loro stessa quota.

Alle 20:20:28 il centro di controllo invita Air Europa ad allontanar­si virando a destra. Otto secondi dopo l’embraer informa che Wizz Air è a una distanza di sicurezza. I due velivoli atterrano senza criticità sulla pista 18 sinistra dell’aeroporto di Madrid.

La separazion­e minima tra i voli — calcola il rapporto — è stata di 61 metri in verticale e 370 metri in orizzontal­e. Ma all’ultima pagina non fornisce alcuna raccomanda­zione, nemmeno per chi ha dato l’indicazion­e errata. «In quel momento c’erano molti aerei in contatto con il centro di controllo — viene scritto —, la frequenza risultava satura e c’erano diverse conversazi­oni in contempora­nea».

Il Corriere ha contattato le due compagnie, ma senza ottenere una risposta. Due piloti che volano sulla Spagna con le low cost segnalano che non sono pochi i problemi di comunicazi­one con i centri di controllo iberici.

Il 10 novembre 2018 Il volo Air Europa era partito da Venezia, quello Wizz Air dalla Romania

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy