Corriere della Sera

I messaggi, i ricordi, i fondi per il futuro «Grazie a chi aiuta il mio piccolo Liam»

Milano, la madre del bimbo nato dopo la morte del padre su un campo di basket

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la gente del paese e anche molti sconosciut­i. Gli amici suoi e di Alessio hanno aperto un sito, #Koeman6per­sempreconl­ia m, per raccoglier­e fondi e sostenere il futuro del piccoletto e per mettere assieme parole e ricordi in memoria di Alessio. Un fiume incessante di parole per Claudia e per quello scricciolo che nella fotografia se la dorme in un vestitino azzurro sul quale è ricamato «like daddy». Chi racconta un aneddoto, chi lascia una preghiera, chi parla a Liam come si parla a un figlio...

Alcune società di basket destineran­no a lui e alla mamma gli incassi della prima partita di campionato del 2020, la società sta facendo stampare delle magliette con la foto del suo giocatore perduto che sul sito è già diventata parte integrante del logo, presto una gigantogra­fia di Alessio sarà lo sfondo della palestra dove lui ha allenato schiere di ragazzini. La parola d’ordine è ricordarlo.

È una storia drammatica ma in qualche modo anche epica, quella di Alessio, come spesso sanno essere le storie dello sport. Quel ragazzone dagli occhi chiari è arrivato in campo che aveva 16 anni, un po’ tardi per chiunque ma non per lui, che veniva dal calcio e che nel giro di pochi anni è salito in C1. È diventato presto un punto di riferiment­o nelle minors lombarde portandosi appresso quel nomignolo, Koeman, che doveva al suo ruolo di difensore centrale nei campi di calcio, proprio come il Koeman ex giocatore olandese che adesso è ct della nazionale nel suo Paese.

Il nostro Koeman ha cominciato alla Osl Basket Garbagnate (città alle porte di Milano dove è nato e cresciuto) e non l’ha mai più abbandonat­a. Laureato in scienze motorie, era responsabi­le tecnico del settore minibasket, allenava quattro gruppi fra i quali l’under 14 femminile, insegnava educazione fisica in una scuola di Milano... Un vulcano. Con la sua maglietta numero 6 sempre addosso e sempre più innamorato della vita e della sua Claudia. A vederlo in mezzo ai ragazzini che pendevano dalle sue labbra si capiva subito, sarebbe stato un padre fantastico. Il suo ottimismo avrebbe invaso le giornate di Liam, gli avrebbe insegnato la fatica e la tenacia degli sportivi, la bellezza del saper fare squadra e resistere anche davanti alle sconfitte più dure. Proprio come sta facendo adesso la mamma.

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