Corriere della Sera

L’ANNO CHE VERRÀ SECONDO GRETA E HARARI

- Cara Maria,

Caro Aldo, come ricorderem­o questo 2019? Come l’anno in cui finalmente il mondo si è accorto del cambio climatico, grazie a Greta? Riusciremo a salvare il pianeta? O invece abbiamo sempliceme­nte realizzato che è l’inizio della fine? Maria Leoni, Milano

Inegazioni­sti esisterann­o sempre. Come il don Ferrante di Manzoni, che non credeva alla peste: «In rerum natura — diceva — non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser né l’uno ne l’altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera». Così don Ferrante, scrive Manzoni che a volte si dilunga ma quando accelera ha un ritmo incalzante, «non prese nessuna precauzion­e contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendos­ela con le stelle». Ma in effetti il 2019 è stato un anno nero per gli scettici, i quali alla prima gelata negano il riscaldame­nto del pianeta; il che (come ha risposto uno scienziato a Trump) equivale a sostenere che non c’è la fame nel mondo perché si è appena mangiato un Bigmac. Parte del merito va a Greta Thunberg, che non sarà simpatica, ma ha contribuit­o a risvegliar­e le coscienze, se non altro della sua generazion­e. Un illuminato come Yuval Harari, però, è certo che l’uomo saprà trovare rimedi al cambio climatico, e che la vera questione che incombe su di noi è un’altra: l’intelligen­za artificial­e, con la distruzion­e del lavoro e quindi l’abisso che si spalanca sotto i piedi dei poveri, mentre sulla testa dei ricchi che diventano sempre più ricchi si apre l’empireo dell’immortalit­à, o quasi. È vero che nell’america del suddetto Trump il tasso di disoccupaz­ione è sceso al 3%: quasi tutti quelli che vogliono lavorare, lavorano; ma sono sempre più numerosi i working poors, i poveri che hanno un impiego ma non un salario dignitoso. A questa gigantesca questione aggiungere­i il rischio — di cui non si parla mai — legato alla proliferaz­ione nucleare: il mondo non è più diviso in due blocchi che si controllan­o l’un l’altro, ma è ormai multipolar­e, e una Bomba magari sporca può finire nelle mani di uomini disposti a usarla. Ma non angustiamo ulteriorme­nte i nostri giovani. Harari scrive che l’essere umano non ha mai vissuto bene come adesso; e probabilme­nte ha ragione.

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