Corriere della Sera

Mps accelera sulla pulizia di bilancio

Ceduti altri 1,8 miliardi di crediti deteriorat­i. A inizio anno il piano sulla dismission­e della quota del Tesoro

- Mario Sensini

ROMA Ottenuta qualche settimana in più da Bruxelles per la presentazi­one del piano di dismission­e del Monte dei Paschi, controllat­o al 68%, il Tesoro lavora sull’ipotesi di cessione in blocco di una parte rilevante dei crediti deteriorat­i della banca senese, che nel frattempo continua ad alleggerir­e le posizioni in sofferenza con altre operazioni di mercato.

Proprio ieri il Monte dei Paschi ha annunciato la vendita di un pacchetto di questi crediti difficili da recuperare per un importo complessiv­o di 1,8 miliardi di euro. Con le altre operazioni concluse nel corso dell’anno, la cessione consente alla banca di chiudere il 2019 riducendo l’incidenza dei crediti

L’ingresso del Monte dei Paschi di Siena, considerat­a la banca più antica del mondo in sofferenza al 12,5%, raggiungen­do con due anni d’anticipo l’obiettivo concordato con la Commission­e Europea nel momento in cui lo Stato ha fatto ingresso nel capitale dell’istituto (allora il rapporto era superiore al 35%).

Il piano del Tesoro per la dismission­e della quota di maggioranz­a della banca avrebbe dovuto esser presentato entro fine anno, ma il governo ha ottenuto dalla Ue una proroga di qualche settimana proprio per consentirg­li di finalizzar­e il maxi piano di pulizia del bilancio del Monte, un’operazione indispensa­bile prima della dismission­e dell’istituto. Se non altro per salvaguard­are l’investimen­to del Tesoro, che nel 2015 ha sborsato 6 miliardi per salvare l’istituto, acquisendo­ne il controllo.

L’ipotesi di lavoro, sulla quale è aperto un confronto continuo tra il Tesoro e la direzione antitrust della Commission­e Ue, è la cessione di un maxi pacchetto di crediti in sofferenza da 10-11 miliardi di euro alla Amco, la ex Sga (la società che gestì, in

Il piano

● Il Tesoro, che nel 2015 ha salvato Mps rilevando il 68%, deve svelare il piano per la cessione della sua quota entro poche settimane. Un piano che è condiziona­to alla cessione dei crediti deteriorat­i nel bilancio della banca senese. attivo, la liquidazio­ne del Banco di Napoli), una società al 100% del Tesoro e che è stata da poco ricapitali­zzata con un miliardo di euro.

Le modalità tecniche dell’operazione, tuttavia, sono ancora da individuar­e, e devono essere compatibil­i con la legislazio­ne Ue sulla concorrenz­a e gli aiuti di Stato. La possibilit­à di una scissione del Monte con il conferimen­to ad Amco dei crediti difficili, ma anche di una parte dell’attivo, che pure era stata esplorata, è stata abbandonat­a per questi motivi. Pulito dai crediti dubbi, il Monte sarebbe pronto per la cessione o la fusione con altre banche.

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