Sempre più single
L’Istat: una famiglia su tre è unipersonale Nascite al minimo. Risale la speranza di vita
Famiglie sempre più piccole, anzi piccolissime, in pratica un esercito di single che avanza e che non solo a fare figli non ci pensa proprio, ma neppure a vivere in coppia, e nuovo minimo storico delle nascite, mai state così poche dall’Unità d’Italia, sempre più vecchi. È questo il Paese che si affaccia al 2020, come ce lo racconta l’Annuario Istat.
Poche le buone notizie, principalmente due, pure se in chiaroscuro: buste paga un po’ più pesanti (ma solo per i dipendenti pubblici) e livelli di occupazione tornati a prima della crisi economica del 2008 (ma i posti di lavoro in più sono quasi tutti a tempo determinato).
Una famiglia su tre è un single. Un altro terzo è formato da due componenti, una coppia senza figli, un genitore con un figlio. Soltanto due famiglie su dieci sono composte da quattro persone. Più del 60% dei figli tra i 18 e i 34 anni vive con i genitori.
Continua il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione. «I nati vivi, che nel 2017 erano 458.151, nel 2018 passano a 439.747», conferma l’Istat. La speranza di vita media alla nascita «riprende ad aumentare attestandosi su 80,8 anni per i maschi e 85,2 per le femmine nel 2018».
Aumentano le retribuzioni: l’Istat registra un più 1,5% in busta paga, «dovuto per la quasi totalità agli aumenti retributivi previsti per i dipendenti pubblici (+2,6%) dopo il blocco contrattuale che si protraeva dal 2010». Aumentano anche i livelli di occupazione, siamo al 58,5%, e sfiorano il livello massimo del 2008, prima della crisi.
Nel 2018 le famiglie in condizione di povertà assoluta erano un milione e 822 mila (7,0 per cento), per un totale di oltre 5 milioni di poveri. Dai numeri Istat emerge anche che più le città sono ricche, maggiori sono le disuguaglianze sociali.
Ed è allarme carceri: il sovraffollamento è cresciuto in un anno del 3,6%.