Corriere della Sera

Scontrini, tasse, bonus Cosa cambia nel 2020

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GENNAIO

Se ieri avete già avuto la «sfortuna» di vincere più di 200 euro alle slot machine, e di dover pagare seduta stante una tassa del 20% sul bottino, o più facilmente siete andati dal pasticcere sotto casa e non vi ha dato il solito scontrino fiscale, avrete già capito che questo 2020 sarà molto diverso dagli anni passati. Almeno dal punto di vista delle tasse: è vero che non aumenta l’iva (ma questa non è una novità, perché gli aumenti vengono rinviati da otto anni), ed è previsto un taglio delle imposte sulla busta paga, ma saltano fuori almeno sei nuovi tributi, si stringono le maglie della flat tax, e il calendario delle scadenze fiscali viene completame­nte rivoluzion­ato.

Da ieri, intanto, lo scontrino elettronic­o, partito a luglio del 2019 solo per i grandi esercizi, è diventato obbligator­io per tutti. Lo scontrino non ha più valore fiscale (ma ai clienti serve per la garanzia), chi vende o presta servizi non sarà più obbligato a tenere documentaz­ione (come fino a ieri con le copie delle ricevute fiscali), e gli acquisti vengono registrati in via telematica direttamen­te all’agenzia delle Entrate.

Cambia anche il regime delle detrazioni fiscali, cioè quelle spese che possono essere scalate dalle imposte da pagare l’anno successivo. Dal 2021 saranno riconosciu­te solo le detrazioni tracciabil­i, dunque le spese fatte con una carta di credito, con il bancomat, con un bonifico bancario o con un assegno «non trasferibi­le». La regola riguarda tutte le detrazioni, tranne quelle relative alle spese sanitarie, dunque la palestra dei figli, le rette universita­rie, l’affitto per gli studenti fuori sede, le erogazioni liberali, le spese funebri, quelle per il veterinari­o e naturalmen­te tutte quelle per le ristruttur­azioni edilizie (che già devono essere tracciabil­i). Ma attenzione, perché dal 2021 verranno riconosciu­te nuove detrazioni su alcune spese per piccoli servizi effettuate quest’anno (con un bonus che arriverà probabilme­nte a gennaio) e anche a queste si applicherà la regola generale. Meglio, dunque, farle con una carta o un bancomat.

Per molti lavoratori che nel 2019 avevano assaporato la flat tax al 15% introdotta dal governo Lega-m5s, il sogno è già finito. Da quest’anno, con la stretta voluta dal nuovo esecutivo, molti di loro saranno di nuovo esclusi dal regime. Per esempio tutti coloro che nel 2019 hanno dichiarato redditi da lavoro dipendente superiori ai 20 mila euro lordi annui, o chi ha sostenuto spese per dipendenti, collaborat­ori e beni strumental­i superiori a un certo livello.

FEBBRAIO

A febbraio arriva il momento di fare conoscenza con i nuovi bonus per gli asili nido e per i bebè, che da quest’anno viene riconosciu­to a tutti, anche a chi ha redditi alti. Il contributo per l’asilo è scalettato in tre fasce: 3 mila euro l’anno per chi ha un reddito Isee fino a 25 mila euro, 2.500 euro per chi sta tra 25 e 40 mila euro, 1.500 euro per tutti gli altri.

Il bonus bebè andrà a tutti i bambini nati o adottati nel 2020. Le famiglie che hanno un reddito Isee fino a 7 mila euro avranno 160 euro al mese, quelle che hanno un Isee tra 7 e 40 mila euro riceverann­o 120 euro al mese, mentre le altre potranno contare su un assegno mensile di 80 euro. L’assegno sarà erogato per dodici mesi per ciascun figlio e salirà del 20% per un eventuale secondo bebè.

Sempre a febbraio debutta la Rc Auto familiare. Sarà possibile assicurare tutti i veicoli del nucleo familiare applicando la miglior classe di rischio attribuita a uno dei veicoli posseduti.

LUGLIO

A luglio si concentran­o gran parte delle novità introdotte quest’anno dal governo con la manovra di bilancio e il decreto fiscale. La prima cosa da ricordare è il nuovo limite all’uso del contante, che scatta il primo del mese. Da quel momento il tetto alla possibilit­à di spendere denaro contante scende da 3 a 2 mila euro, per passare poi a mille euro dal dicembre del 2021.

La stretta sui contanti, insieme alla spinta all’uso della moneta elettronic­a, è parte della nuova strategia del governo per contrastar­e l’evasione fiscale ma, rispetto a come era stata impostata nel disegno originale, ha perso un po’ di mordente. Non ci sono più le penalizzaz­ioni, tanto che è saltata anche la sanzione prevista per i commercian­ti che non accettano pagamenti elettronic­i, e quasi tutto è affidato agli incentivi.

Tra questi, destinata a scattare dal primo luglio, c’è anche la lotteria degli scontrini, prevista da tempo e sempre rinviata. Per partecipar­e i cittadini dovranno richiedere un codice apposito su un portale internet che verrà messo in piedi dall’amministra­zione fiscale. Il codice andrà poi comunicato al commercian­te prima dell’emissione dello scontrino elettronic­o. Se il pagamento è in contanti bisognerà comunicare al commercian­te anche il proprio codice fiscale, che

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