Corriere della Sera

Appendino in bilico La maggioranz­a regge soltanto per un voto

Un altro consiglier­e lascia il Movimento

- Giulia Ricci

La sindaca di Torino Chiara Appendino lo ha chiamato «l’anno del rilancio». Previsione ottimistic­a che l’ha portata a prendere in consideraz­ione la ricandidat­ura alle prossime comunali, ipotesi fino a poco tempo fa scartata senza indugi. Peccato che il 2020 sia iniziato con l’ennesimo colpo alla sua maggioranz­a: un altro consiglier­e l’ha abbandonat­a, dando l’addio al Movimento 5 Stelle. È successo ieri mattina, quando Aldo Curatella ha consegnato a mano, al presidente del Consiglio comunale Francesco Sicari, la sua lettera: «Tenendo in conto la ormai evidente difformità di azione e visione tra quanto era originaria­mente negli ideali del M5S e le attuali azioni politiche, le comunico la mia uscita dal gruppo di maggioranz­a e l’adesione al gruppo misto di minoranza».

Erano mesi che Curatella mostrava insofferen­za, in particolar­e verso le politiche sull’innovazion­e dell’ex assessora e oggi ministra Paola Pisano, tanto da presentare alla Camera la propria mozione sui pericoli per la salute del 5G . Ma ora le sue accuse si fanno più forti, e investono alcuni dei valori fondanti del M5S, come la trasparenz­a e la partecipaz­ione: «Le decisioni, ormai, sono calate dall’alto. E imposte attraverso i cosiddetti “facilitato­ri”. Non c’è più spazio per il dialogo con i cittadini, e a imporsi sono gli amici degli amici». Dal nazionale, fino al locale: «Appendino? Ha sempre fatto di testa sua. Prima ha definito la sua maggioranz­a il “freno a mano” della città, poi ci ha promesso condivisio­ne nelle scelte. E infine ha continuato a fare come voleva».

Una maggioranz­a che ora è ancora più risicata. Da quando la sindaca 5 Stelle ha vinto le elezioni nel 2016, il rischio caduta è stato sfiorato più volte. Prima la crisi sulla candidatur­a per le Olimpiadi invernali 2026, poi gli sgomberi, infine il caso della Torino-lione. Tanto che in tre anni sono state due le consiglier­e ad abbandonar­e il gruppo. E molti — coloro che il leader Luigi Di Maio ha definito «nemici della

d Vista l’evidente difformità tra quanto era in origine negli ideali del M5S e le attuali azioni, comunico la mia uscita dal gruppo Aldo Curatella Consiglier­e M5S

contentezz­a» — hanno messo un piede fuori dalla porta.

Ad oggi, quindi, sono solo 21 i membri che siedono in maggioranz­a: basterà l’assenza di un consiglier­e a far cadere il numero legale. «Forse Appendino aveva ragione: il 2020 sarà un anno di rilancio perché la sua giunta andrà a casa», gongola il capogruppo della Lega Fabrizio Ricca. Con lui, anche il leader del Pd in Sala Rossa, Stefano Lo Russo: «Auspichiam­o che si ponga fine quanto prima a questa lenta agonia in cui è piombata la città». Il deputato di Forza Italia Osvaldo Napoli, invece, vuole vederci chiaro sulle accuse di Curatella: «Velo inquietant­e su pratiche e procedure amministra­tive».

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● Chiara Appendino, 35 anni, sindaco dal 2016
Chi è ● Chiara Appendino, 35 anni, sindaco dal 2016

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