Corriere della Sera

Netanyahu ad Atene Accordo per portare gas israeliano in Europa L’italia (per ora) non c’è

- di Davide Frattini

Eastmed si chiama il progetto energetico ed East Med si chiama la legge che il Congresso americano ha approvato pochi giorni fa. Perché dentro gli oltre 2 mila chilometri di tubi che verranno posati nel Mediterran­eo non viaggia solo gas naturale, si muovono anche gli equilibri e le sfide tra nazioni.

Benjamin Netanyahu è volato ieri da Israele ad Atene dove ha incontrato il premier greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente cipriota Nicos Anastasiad­es: insieme hanno messo quello che dovrebbe essere l’ultimo timbro per dare il via alle operazioni. Un piano che unisce i tre punti — geografici e strategici — del triangolo nel Mediterran­eo orientale e crea un’alleanza che secondo il primo ministro israeliano — in campagna elettorale e sotto pressione dopo l’incriminaz­ione per corruzione — «ha un’importanza enorme e contribuis­ce all’equilibrio nella regione». È la stessa visione espressa dai deputati e senatori a Washington quando hanno votato l’eastern Mediterran­ean Security and Energy Partnershi­p Act: fiducia ridimensio­nata verso la Turchia e pieno sostegno alla neonata coalizione energetica.

I tecnici hanno già definito i dettagli finanziari e ingegneris­tici di quella che sarà la conduttura sottomarin­a più lunga al mondo e che dovrebbe costare 7 miliardi di dollari. Il gas estratto dai giacimenti israeliani e ciprioti nel Levante partirà dalle acque attorno a Cipro per passare dall’isola di Creta verso l’entroterra greco. Da qui sarebbe dovuto approdare al largo di Otranto e da lì essere distribuit­o in tutta l’europa.

La Commission­e europea ha speso 100 milioni di euro in studi di fattibilit­à e per l’italia ci aveva messo la firma Carlo Calenda, allora ministro dello Sviluppo economico, nell’aprile del 2017. Quello era un memorandum d’intesa, il primo passo per proseguire insieme nel progetto. Adesso Roma è assente alla stretta di mano definitiva e sembra prendere tempo senza tirarsi fuori dall’operazione che interessa a imprese come Snam, Edison, Eni. Così il sostegno è arrivato per lettera. Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico, ha inviato un messaggio — scrive il quotidiano greco Ekathimeri­ni — al governo di Atene: «Voglio esprimere i miei auguri per il successo dell’iniziativa che il nostro Paese continua a supportare». Yuval Steinitz, ministro israeliano per l’energia, assicura che il gasdotto — dovrebbe essere terminato da qui a 5 anni — «servirà a contenere

Argine

Il gasdotto è visto da Israele come un argine all’espansioni­smo del leader turco Erdogan

l’influenza araba in Europa». In questo momento è considerat­o un argine contro l’espansioni­smo di Recep Tayyip Erdogan che ha stretto un accordo con il governo di Fayez Al Sarraj: il patto estende l’influenza marittima della Turchia — e l’ambizione del suo presidente — fino alle coste della Libia per destabiliz­zare i rivali Grecia e Cipro. Che sono già coinvolti in dispute di mare e di terra con Ankara e vogliono proteggere le risorse garantite dai giacimenti di gas scoperti nel Mediterran­eo orientale.

@dafrattini

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mano Il premier greco Kyriakos Mitsotakis, a sinistra, con l’israeliano Benjamin Netanyahu ieri ad Atene (Ap)
Stretta di mano Il premier greco Kyriakos Mitsotakis, a sinistra, con l’israeliano Benjamin Netanyahu ieri ad Atene (Ap)
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