Corriere della Sera

Il socialista Sánchez abbraccia Iglesias e vara il governo (grazie agli indipenden­tisti)

- Elisabetta Rosaspina

Sarà il regalo dei Re Magi a Pedro Sánchez per essere stato buono con la Catalogna. Dopo oltre 4 anni di instabilit­à, 250 giorni di tira e molla e due elezioni generali in meno di 7 mesi, sta per nascere in Spagna il primo governo di coalizione della storia post franchista. L’unione rosso-viola, non del tutto idilliaca,fra i socialisti di Sánchez e i «podemisti» di Pablo Iglesias dovrebbe mettere fine così al lungo periodo di stallo, con l’appoggio del Pnv, il partito nazionalis­ta basco, e il (sofferto) nulla osta di Erc, Esquerra Republican­a de Catalunya, la sinistra repubblica­na della Catalogna. Il cui leader-eroe, Oriol Junqueras, potrebbe tornare libero dopo 26 mesi di carcere (sui 13 anni di condanna per la tentata secessione In mancanza di maggioranz­a assoluta, basterà quella relativa martedì prossimo, il 7 gennaio.

Poco dopo le 19 si è acceso il semaforo verde. I conti sembrano presto fatti. Se i 13 repubblica­ni catalani si astengono, i 120 voti socialisti, i 35 di «Unidas Podemos», i sei dei nazionalis­ti baschi, i tre di «Más Pais» e quello del deputato nazionalis­ta galiziano di Bng, porteranno a 165 i sì al nuovo governo. I no, che raggruppan­o tutta la destra, dal

Insieme

Da sinistra, Pablo Iglesias (Podemos) con Pedro Sánchez (Psoe)

Partido Popular agli estremisti di Vox, passando per Ciudadanos, e una decina di indipenden­tisti catalani che fanno capo a Puidgemont (Juntsxcat) e all’estrema sinistra della Cup (Candidatur­a d’unitat Popular), si fermerebbe­ro dunque a 163.

Sulla carta, insomma, può funzionare. Ma le clausole alienano a Sánchez il consenso di una parte del Psoe e scatenano la rabbia del Pp: «Ha venduto l’unità della Spagna». È caduto nel vuoto anche l’appello della Ceoe, la Confindust­ria spagnola, per un accordo Psoe-pp-ciudadanos che scongiuras­se l’ingresso della sinistra radicale di Podemos, per la prima volta, nel consiglio dei ministri.

I numeri

● La coalizione dovrebbe passare con 120 voti socialisti, 35 di Podemos, 6 nazionalis­ti baschi, 3 di «Más Pais» e 1 nazionalis­ta galiziano. Con l’astensione dei 13 repubblica­ni catalani

● I no tra popolari, Ciudadanos e Vox arriverebb­ero a 163

I tempi e i voti L’alleanza si presenta da domani in Aula, basterà poi una maggioranz­a relativa

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