Rinuncia Castro l’unico ispanico
del 2017) e occupare il suo seggio nel Parlamento europeo. Dove lo aspetteranno l’ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont e l’ex ministro Toni Comin, cui la Corte europea di giustizia ha riconosciuto l’immunità dopo la loro elezione. Pullman di sostenitori sono in partenza per Strasburgo.
Il contratto prematrimoniale tra Sánchez e Iglesias, 50 pagine negoziate riga per riga, prevede aumenti delle tasse per i più ricchi e per le grandi imprese, e l’innalzamento del salario minimo a 1.200 euro. Il tutto si regge su una risicata maggioranza relativa grazie alla costosa astensione degli indipendentisti catalani, ai quali il candidato presidente avrebbe garantito in cambio l’agognato referendum sul distacco da Madrid e l’apertura di un tavolo bilaterale entro 15 giorni.
Ieri pomeriggio, il consiglio nazionale di Erc si è riunito per decidere se fidarsi delle promesse e consentire l’investitura di Sánchez che si discuterà alla Camera dei deputati da domani e culminerà con il voto di fiducia domenica.
Aun mese dall’inizio delle primarie del partito democratico negli Stati Uniti, l’unico candidato di origini ispaniche, Julian Castro, ex ministro di Barack Obama, ha gettato la spugna. «Semplicemente non è ancora arrivato il nostro momento», ha detto Castro.