Corriere della Sera

Violentata dopo la festa di Capodanno

- A. Full.

Aggredita e violentata da uno sconosciut­o, una donna trentenne ha trovato la forza — mentre l’uomo stava ancora afferrando­la — di chiamare il padre con il cellulare. Il genitore si è messo a gridare e le sue urla hanno messo in fuga l’aggressore. È successo un’ora dopo Capodanno, sulla rampa che porta al Castello di Udine, nel centro cittadino. Poco lontano, a neanche un centinaio di metri, piazza Primo Maggio era ancora affollata per i festeggiam­enti che hanno visto radunarsi diverse migliaia di persone. Mentre l’aggressore si dileguava la donna, in stato di choc, è tornata indietro e ha raggiunto il fidanzato al lavoro in un pub nelle vicinanze. Assieme sono andati in ospedale e qui, attivato il protocollo anti-violenza, sono stati i medici ad avvertire la polizia. Ieri la trentenne (di lei si sa solo che vive in provincia di Udine) è stata ascoltata dal capo della Squadra mobile Massimilia­no Ortolan che coordina le ricerche del violentato­re ancora da identifica­re. La donna era assieme a una comitiva dalla quale si è allontanat­a, passata la mezzanotte, per scattare delle foto dal Castello, cercando di riprendere la piazza affollata dall’alto. Nel risalire la rampa che porta al complesso monumental­e è stata avvicinata dallo sconosciut­o spuntato in un tratto buio della stradina d’accesso, neanche cento metri che attraversa­no un piccolo parco alberato. L’uomo ha afferrato la trentenne, abusando di lei. A metterlo in fuga è stata la voce del padre chiamato dalla figlia.

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