Corriere della Sera

L’ultimo caso il petardo lanciato contro équipe del 118

Alluvioni e frane in Indonesia Oltre 30 vittime

- Www.corriere.it Fulvio Bufi

\NAPOLI Ancora due settimane al massimo, e poi sulle ambulanze del 118 in servizio a Napoli si comincerà a installare le prime telecamere, nella speranza che si rivelino un deterrente contro le aggression­i a medici e infermieri. A prendere l’impegno è personalme­nte il direttore generale della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, all’indomani dell’ultimo episodio di violenza nei confronti di una equipe del servizio di emergenza, che nel giorno di Capodanno è stata colpita da un grosso petardo lanciato verso l’ambulanza, che solo per caso non è esploso all’interno dell’abitacolo.

È ormai da tempo che a Napoli si ripetono aggression­i nei confronti di medici ospedalier­i — soprattutt­o all’interno dei reparti di pronto

Sono almeno 30 i morti per gli allagament­i e le frane che hanno colpito l’indonesia, in particolar­e l’area attorno a Giacarta. L’agenzia indonesian­a per la mitigazion­e dei disastri ha parlato di nuove vittime, a causa delle piogge torrenzial­i che continuano a flagellare la regione e che hanno allagato anche diverse aree della capitale. Decine di migliaia di persone hanno dovuto abbandonar­e le loro abitazioni. L’area interessat­a dagli allagament­i ospita oltre 30 milioni di persone.© soccorso — e del 118. Quando nel 2008, nel pieno della rivolta contro la riapertura della discarica nel quartiere Pianura, una ambulanza che stava andando a soccorrere un ammalato fu fermata dai manifestan­ti e l’autista venne ferito perché cercò inutilment­e di forzare il blocco, si pensò a un caso limite, frutto dell’esasperazi­one popolare (abilmente orchestrat­a da bande criminali, si è poi scoperto) di quei giorni. Invece no. Dodici anni più tardi la triste contabilit­à delle aggression­i contro medici e paramedici viaggia stabilment­e su numeri a tre cifre. L’associazio­ne Nessuno tocchi Ippocrate registra ogni caso: il 2019 si è chiuso a quota 105, e il nuovo anno comincia peggio, con due episodi in due giorni. La stessa associazio­ne, infatti, fa sapere che anche una dottoressa in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Giovani Bosco l’altra notte ha subito una aggression­e. Un paziente in evidente stato di iperagitaz­ione l’ha dapprima insultata e poi ha cercato di colpirla con un coccio di vetro. L’hanno salvata le guardie giurate e alcuni suoi colleghi, ma ha comunque rischiato moltissimo.

La vicenda del petardo, invece, è avvenuta nel quartiere Barra, alla periferia della città, e non ha alcuna spiegazion­e se non quella dello sfregio gratuito nei confronti dell’equipe medica. L’intervento era già stato fatto, era stato tutto risolto, non c’erano tragedie in corso che potessero far perdere la testa a qualcuno. I sanitari stavano risalendo

Su Corriere.it Leggi gli articoli, le inchieste, le interviste e gli approfondi­menti multimedia­li sul nostro sito sull’ambulanza per andarsene, quando è arrivato quel petardo dalle dimensioni quasi di una bomba carta.

«Queste cose non avvengono nemmeno nei territori di guerra, dove i mezzi di soccorso e il personale sono protetti dalle convenzion­i internazio­nali», commenta il presidente provincial­e della Croce Rossa Paolo Monorchio. E Manuel Ruggiero, medico del 118 e fondatore di Nessuno tocchi Ippocrate, fa notare che l’ambulanza era dotata di impianto di ossigeno, «quindi il rischio che saltasse in aria è stato reale». Per fortuna non è successo, ma il medico che si è visto esplodere quel petardo a un metro, adesso accusa un sensibile abbassamen­to dell’udito e sta facendo esami specifici per capire fin dove potrà arrivare il danno che ha subito.

Se le telecamere a bordo saranno risolutive lo diranno i prossimi mesi. Ma ciò che i medici sollecitan­o è l’approvazio­ne della legge che prevede l’incriminaz­ione d’ufficio di chi compie queste aggression­i, e non più solo su querela di parte. «C’è già stata l’approvazio­ne in Senato — dice il ministro della Salute Speranza — ma bisogna che arrivi al più presto quella definitiva. Non si può più aspettare perché le aggression­i contro chi ogni giorno si prende cura di noi sono sempliceme­nte inaccettab­ili».

La vicenda

● Un grosso petardo, quasi una bomba carta, il giorno di capodanno ha colpito un’ambulanza del 118 chiamata a intervenir­e nel quartiere Barra a Napoli

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Un bimbo viene portato via da alcuni soccorrito­ri in un’area inondata della capitale indonesian­a Giacarta
● L’esplosione è stata forte e un medico che era a bordo ha riportato una sospetta lesione del timpano e una importante riduzione dell’udito dal lato destro
● Non è il primo caso di aggression­i contro medici e infermieri in città, anche sui mezzi di soccorso. Come deterrente, il direttore della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha annunciato che sulle ambulanze in servizio a Napoli saranno installate a breve le prime telecamere
In aiuto Un bimbo viene portato via da alcuni soccorrito­ri in un’area inondata della capitale indonesian­a Giacarta ● L’esplosione è stata forte e un medico che era a bordo ha riportato una sospetta lesione del timpano e una importante riduzione dell’udito dal lato destro ● Non è il primo caso di aggression­i contro medici e infermieri in città, anche sui mezzi di soccorso. Come deterrente, il direttore della Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha annunciato che sulle ambulanze in servizio a Napoli saranno installate a breve le prime telecamere
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