La attivista anti-violenze francese in cella a Como su richiesta Usa
Rilasciata dopo 4 giorni. L’ex marito americano la accusa di sottrazione di minore
PARIGI «I carabinieri sono stati straordinari, hanno trattato la mia compagna con grande correttezza, sto andando a prenderla all’uscita dal carcere di Como, la stanno liberando», dice al telefono con grande emozione Jean-marc Benkemoun, che ieri mattina aveva lanciato un appello video: «Aiutateci, Nelly è disperata e terrorizzata, e anche io sono disperato e terrorizzato».
La cittadina francese Nelly Jouan, 49 anni, traduttrice, è stata arrestata su segnalazione dell’interpol domenica 29 dicembre in albergo a Milano, dove stava passando le vacanze di fine anno con il compagno, psichiatra infantile e medico legale. La sua storia è quella di un matrimonio fallito a New York, di violenze coniugali e abusi sulla figlia, e di una battaglia legale tra Francia e Stati Uniti per la custodia di Nolueen, che oggi ha 14 anni e vive in Bretagna, nei pressi di Quimper.
«La mia compagna ha lasciato New York nel 2013 per salvare la figlia e la propria vita, minacciate dall’ex marito violento», racconta Benkemoun. Dopo la laurea e gli studi in lingua e letteratura inglese la donna si era trasferita a New York, dove lavorava come traduttrice all’onu e collaborava con molti giornali francesi. Si è sposata con un cittadino americano, S. Said, ma la relazione è presto naufragata. La prima denuncia per violenze quando la bambina
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Ha lasciato New York nel 2013 per salvare la figlia e la propria vita dall’ex marito violento
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I carabinieri sono stati straordinari l’hanno trattata con grande correttezza
Battaglia legale
Le due vite di Nelly Jouan, ricercata dall’fbi Appello del compagno: «Siamo terrorizzati»
aveva solo 18 mesi. Nel 2006 il divorzio, con Nolueen affidata per 20 giorni al mese alla madre e 10 al padre. Nel 2007 i primi racconti della bambina che evoca abusi sessuali da parte del padre. Comincia una nuova battaglia legale, l’ex marito e la sua nuova compagna accusano Nelly Jouan di «alienazione parentale», ovvero di avere creato falsi ricordi nella bambina per allontanarla dal padre.
Nel 2013 la donna torna in Francia portando con sé la figlia. «A quel punto l’ex marito, che aveva dimenticato la figlia ignorandola e scordandosi pure i compleanni, ha ripreso con la violenza, questa
L’ex marito, con il quale 2 viveva negli Usa, e dal quale si era separata al termine di una causa per violenze, nel 2017 ha ottenuto un mandato di arresto internazionale accusando la donna di aver portato via la loro figlia volta psicologica», dice l’avvocato Richard Sédillot. L’uomo invoca la Convenzione dell’aja sulla sottrazione internazionale di minori e denuncia l’ex moglie presso un giudice di Rennes, che ordina il ritorno della bambina a New York. Pochi mesi dopo però Noluenn,
Dopo quattro giorni 3 nel carcere di Como, Jouan è stata liberata e può tornare in Francia dove è conosciuta per il suo impegno a favore delle associazioni a difesa delle donne e delle madri
che ormai ha 9 anni, viene ascoltata dalla Corte di appello di Rennes. Nel marzo 2014 i giudici, secondo quanto riportato all’epoca dal quotidiano locale Le Télégramme, raccolgono una testimonianza «spontanea e matura, di una bambina che esprime con forza il suo rifiuto di andare a vivere con il padre». Tata e psicologa confermano, e la Corte nota che «il malessere nei confronti del padre non può essere imputato a una manipolazione materna». Alla fine del 2014 un’altra sentenza dei giudici di Quimper
I giudici
Il legale: «Ringraziamo i giudici di Milano, si sono dimostrati molto attenti»
affida a Nelly Jouan la custodia esclusiva della figlia Noluenn. L’ex marito però non demorde, e a fine 2017 ottiene da un giudice newyorchese un mandato di arresto internazionale per l’ex moglie.
In Francia, Nelly Jouan si impegna nelle associazioni in difesa delle donne e delle madri, con lo pseudonimo di Caroline Bréhat scrive il libro autobiografico Mauvais Père («Cattivo padre», edizioni Les Arènes), e lavora come traduttrice e interprete in inglese alla Corte di Rennes. Negli Stati Uniti, è ricercata dall’fbi.
Le foto di Noluenn e della madre vengono diffuse nelle liste delle persone rapite. Tra l’altro si trovano ancora online nella campagna lanciata l’estate scorsa dalla squadra di calcio della Roma per ritrovare i bambini scomparsi.
L’ingresso in Italia per le vacanze di fine anno ha fatto scattare i controlli e l’arresto. Dopo quattro notti in carcere, ieri la liberazione. «Vogliamo ringraziare i giudici di Milano, che si sono dimostrati molto attenti», dice l’avvocato. Nelly Jouan è libera e può tornare in Francia, ma la domanda di estradizione in America è ancora pendente.