Corriere della Sera

La attivista anti-violenze francese in cella a Como su richiesta Usa

Rilasciata dopo 4 giorni. L’ex marito americano la accusa di sottrazion­e di minore

- Di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE (Facebook)

PARIGI «I carabinier­i sono stati straordina­ri, hanno trattato la mia compagna con grande correttezz­a, sto andando a prenderla all’uscita dal carcere di Como, la stanno liberando», dice al telefono con grande emozione Jean-marc Benkemoun, che ieri mattina aveva lanciato un appello video: «Aiutateci, Nelly è disperata e terrorizza­ta, e anche io sono disperato e terrorizza­to».

La cittadina francese Nelly Jouan, 49 anni, traduttric­e, è stata arrestata su segnalazio­ne dell’interpol domenica 29 dicembre in albergo a Milano, dove stava passando le vacanze di fine anno con il compagno, psichiatra infantile e medico legale. La sua storia è quella di un matrimonio fallito a New York, di violenze coniugali e abusi sulla figlia, e di una battaglia legale tra Francia e Stati Uniti per la custodia di Nolueen, che oggi ha 14 anni e vive in Bretagna, nei pressi di Quimper.

«La mia compagna ha lasciato New York nel 2013 per salvare la figlia e la propria vita, minacciate dall’ex marito violento», racconta Benkemoun. Dopo la laurea e gli studi in lingua e letteratur­a inglese la donna si era trasferita a New York, dove lavorava come traduttric­e all’onu e collaborav­a con molti giornali francesi. Si è sposata con un cittadino americano, S. Said, ma la relazione è presto naufragata. La prima denuncia per violenze quando la bambina

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Ha lasciato New York nel 2013 per salvare la figlia e la propria vita dall’ex marito violento

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I carabinier­i sono stati straordina­ri l’hanno trattata con grande correttezz­a

Battaglia legale

Le due vite di Nelly Jouan, ricercata dall’fbi Appello del compagno: «Siamo terrorizza­ti»

aveva solo 18 mesi. Nel 2006 il divorzio, con Nolueen affidata per 20 giorni al mese alla madre e 10 al padre. Nel 2007 i primi racconti della bambina che evoca abusi sessuali da parte del padre. Comincia una nuova battaglia legale, l’ex marito e la sua nuova compagna accusano Nelly Jouan di «alienazion­e parentale», ovvero di avere creato falsi ricordi nella bambina per allontanar­la dal padre.

Nel 2013 la donna torna in Francia portando con sé la figlia. «A quel punto l’ex marito, che aveva dimenticat­o la figlia ignorandol­a e scordandos­i pure i compleanni, ha ripreso con la violenza, questa

L’ex marito, con il quale 2 viveva negli Usa, e dal quale si era separata al termine di una causa per violenze, nel 2017 ha ottenuto un mandato di arresto internazio­nale accusando la donna di aver portato via la loro figlia volta psicologic­a», dice l’avvocato Richard Sédillot. L’uomo invoca la Convenzion­e dell’aja sulla sottrazion­e internazio­nale di minori e denuncia l’ex moglie presso un giudice di Rennes, che ordina il ritorno della bambina a New York. Pochi mesi dopo però Noluenn,

Dopo quattro giorni 3 nel carcere di Como, Jouan è stata liberata e può tornare in Francia dove è conosciuta per il suo impegno a favore delle associazio­ni a difesa delle donne e delle madri

che ormai ha 9 anni, viene ascoltata dalla Corte di appello di Rennes. Nel marzo 2014 i giudici, secondo quanto riportato all’epoca dal quotidiano locale Le Télégramme, raccolgono una testimonia­nza «spontanea e matura, di una bambina che esprime con forza il suo rifiuto di andare a vivere con il padre». Tata e psicologa confermano, e la Corte nota che «il malessere nei confronti del padre non può essere imputato a una manipolazi­one materna». Alla fine del 2014 un’altra sentenza dei giudici di Quimper

I giudici

Il legale: «Ringraziam­o i giudici di Milano, si sono dimostrati molto attenti»

affida a Nelly Jouan la custodia esclusiva della figlia Noluenn. L’ex marito però non demorde, e a fine 2017 ottiene da un giudice newyorches­e un mandato di arresto internazio­nale per l’ex moglie.

In Francia, Nelly Jouan si impegna nelle associazio­ni in difesa delle donne e delle madri, con lo pseudonimo di Caroline Bréhat scrive il libro autobiogra­fico Mauvais Père («Cattivo padre», edizioni Les Arènes), e lavora come traduttric­e e interprete in inglese alla Corte di Rennes. Negli Stati Uniti, è ricercata dall’fbi.

Le foto di Noluenn e della madre vengono diffuse nelle liste delle persone rapite. Tra l’altro si trovano ancora online nella campagna lanciata l’estate scorsa dalla squadra di calcio della Roma per ritrovare i bambini scomparsi.

L’ingresso in Italia per le vacanze di fine anno ha fatto scattare i controlli e l’arresto. Dopo quattro notti in carcere, ieri la liberazion­e. «Vogliamo ringraziar­e i giudici di Milano, che si sono dimostrati molto attenti», dice l’avvocato. Nelly Jouan è libera e può tornare in Francia, ma la domanda di estradizio­ne in America è ancora pendente.

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Nelly Jouan, 49 anni, con lo psichiatra infantile Jean-marc Benkemoun, suo compagno
Insieme Nelly Jouan, 49 anni, con lo psichiatra infantile Jean-marc Benkemoun, suo compagno

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