Corriere della Sera

Freddie Mercury e i doni agli amici consegnati a 28 anni dalla morte

La star ha lasciato una lista di nomi cui recapitare cesti di Natale. Il regalo a Elton John

- Di Roberto De Ponti

più piacevole ricevere che dare. E poi i soldi sono miei, me li sono guadagnati lavorando, quindi li spendo come voglio. È il bello di essere ricchi. Magari il denaro non compra la felicità, ma di sicuro può regalarla». Arrogante come avrebbe potuto esserlo solo un animale da palcosceni­co.

Quello che probabilme­nte in pochi potevano immaginare è che Freddie avrebbe continuato a spendere per gli amici anche dopo morto.

Dal 1992, ogni anno, alla vigilia di Natale, dai magazzini Fortnum & Mason al 181 di Piccadilly parte un drappello di fattorini che, con molta discrezion­e, consegna cesti natalizi a vecchi amici, nipoti e parenti di Mercury, una tradizione che prosegue ormai da 28 anni. Lo ha ammesso al Daily Mail, pur tra qualche reticenza, un portavoce del grande magazzino: «Crediamo sia un gesto delizioso e sì, qualche volta è successo». In realtà, è successo ogni anno.

Regali al nipote, soprattutt­o, e a Richard, il figlio maggiore dell’amore della sua vita, Mary Austin, che Mercury aveva fatto in tempo a conoscere e trattava come un nipote acquisito. «Freddie era uno zio perfetto» ha sempre ammesso la sorella Kashmira, mamma di Jamal Zook, lineamenti che tradiscono le origini parsi della famiglia. Regali ai vecchi amici, ai compagni di band, a colleghi e collaborat­ori. Che cosa contengano quei cesti non è dato sapere.

Ma alla fine, non è neppure così importante: «Basta un piccolo regalo, un gesto, un dettaglio... vale molto di più che se qualcuno ti compra il Big Ben!». Era l’idea di Mercury. Per capirci, Freddie teneva un quaderno con le date di compleanno di tutti gli amici, come ha rivelato il suo factotum Peter Freestone, «e lo aggiornava volta per volta».

Ed è arrivato addirittur­a a regalare se stesso. Lo ha fatto per Julian Mack, il figlio del produttore di numerosi dischi dei Queen, che per il suo dodicesimo compleanno si fece promettere da «zio Freddie» che si sarebbe presentato alla festa con addosso l’improbabil­e costume da gamberone gigante con cui aveva girato il video di «It’s a hard life». L’aveva chiesto come regalo. «Se posso indossarlo in scena, posso farlo anche a una festa» si fece coraggio Freddie prima di irrompere nel salone di casa Mack fra torte, giocattoli, palloncini colorati e ragazzini urlanti.

Così, ogni anno, il 24 dicembre Mercury torna in vita per i suoi cari come un personaggi­o del Canto di Natale di Dickens. Il prototipo dei destinatar­i, Elton John, non ha dubbi: «Nella morte, mi ha ricordato ciò che lo ha reso così speciale in vita». In effetti, un ottimo sistema per rimanere immortali.

Chi era

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