Volkswagen tratta con i clienti
Dieselgate, colloqui per definire i risarcimenti nelle cause intentate da 440 mila automobilisti
Un possibile risarcimento. Per i 440 mila proprietari di vetture Volkswagen in Germania che hanno fatto causa al colosso dell’auto per le emissioni falsificate all’origine del dieselgate. Un accordo di transazione per chi richiederà i risarcimenti a causa delle emissioni dei gas di scarico delle vetture.
Una svolta attesa quattro anni. E un’imponente azione risarcitoria collettiva — che in Italia non è possibile incardinare a causa della mancanza di un’efficace legge sulla class action più volte arenatasi in Parlamento — davanti alla corte di appello di Braunschweig. La casa d’auto ha comunicato di avere come «obiettivo comune una soluzione pragmatica per i clienti». I colloqui con l’associazione federale dei consumatori VZBV, la controparte, sarebbero però in una fase iniziale. Non è detto che si arriva effettivamente alla transazione, ma certo è un segnale di apertura non irrilevante.
Soddisfatto il numero uno dell’associazione Klaus Mueller:
«L’offerta dei colloqui è un segnale positivo. È un bene che dopo oltre quattro anni dall’esplosione dello scandalo diesel si muova qualcosa». L’associazione rappresenta gli interessi di migliaia di persone, che denunciano di essersi ritrovate un’auto svalutata (in caso di rivendita) dopo lo scandalo partito dagli Usa nel 2015: bufera che investì il gigante dell’auto tedesca, con effetti anche in Europa e in Germania.
Dal dieselgate emerse che Volkswagen utilizzasse un software per manipolare i valori delle emissioni dei NOX e degli altri gas di scarico dei motori diesel.
Alle prime battute del procedimento giudiziario, la company aveva definito la strada di una transazione «non praticabile». E il rifiuto era arrivato, l’ultima volta, nel novembre scorso. Se il confronto fra le parti dovesse portare a un esito positivo, i consumatori che rivendicano i risarcimenti potranno decidere se accettare e rinunciare alla via giudiziaria, o andare avanti nel processo. Se più del 70% dei partecipanti alla class action accettasse l’eventuale transazione, il procedimento in corso decadrebbe automaticamente
Secondo Massimiliano Dona, presidente dell’unione dei Consumatori, «l’italia continua ad essere trattata come la Cenerentola d’europa» e per questo «chiediamo che il Mise torni alla carica, convocando la Volkswagen per un nuovo tentativo di transazione».