Corriere della Sera

«Anche la prima assunzione può essere letale»

Gatti, esperto di dipendenze: danni per la salute e per la psiche, gli effetti sociali sono enormi

- C. Giu.

Gli effetti della cocaina?

«Milano li ha sotto gli occhi».

E quali sarebbero?

«La coca condiziona la vita delle persone. Gli effetti non sono solo fisici, spesso si ignorano le conseguenz­e sulla psiche».

Riccardo Gatti, è il direttore del Dipartimen­to area Dipendenze dell’asst Santi Paolo e Carlo di Milano. È uno dei più importanti studiosi di droga italiani. Dal suo osservator­io ha visto in questi anni cambiare il mondo dello spaccio e del consumo di stupefacen­ti. Per primo ha lanciato l’allarme sulla diffusione di massa

● Riccardo Gatti, 66 anni, medico, psichiatri­a e psicoterap­euta. Dirige il dipartimen­to Dipendenze dell’asst Santi Paolo e Carlo di Milano della coca e sopratutto sul ritorno dell’eroina.

Partiamo dal fisico. Che effetti ha la cocaina?

«Intanto bisogna chiarire una cosa: non ci sono solo danni di lungo termine, ma conseguenz­e anche letali si possono verificare alla prima assunzione. I rischi sono quelli di infarto, aritmie cardiache, emorragie cerebrali causate dall’innalzamen­to della pressione...».

Però ci sono consumator­i di coca che riescono a gestirsi per anni, continuand­o a lavorare.

«Mi creda, è una roulette russa. Ad ogni assunzione si accresce il rischio. Non c’è possibilit­à di gestione, solo fortuna. Bisogna poi considerar­e un altro aspetto».

Quale?

«Se l’assunzione di coca è associata all’alcol nel corpo si forma il cocaetilen­e che ne amplifica gli effetti sull’organismo. Pensiamo solo a fegato e reni».

Veniamo ora alla psiche.

«Il corpo va fuori giri, si alterano il sonno, la veglia e la percezione di sé. Si passa dall’eccitazion­e alla depression­e. Prima mi drogo perché mi fa stare bene, mi dà la carica. Poi subentra la fase opposta, i sensi di colpa, la depression­e per aver rovinato la mia vita, gli affetti, e anche gli affari. Perché le conseguenz­e sono anche economiche...».

In che senso?

«Un cocainoman­e ha una smisurata percezione di sé e delle sue capacità. Pensi a un imprendito­re o a un promotore finanziari­o: farà scelte avventate e rischiose. Ancora peggio se parliamo di lavori più delicati, dai quali dipende la vita di altre persone».

La cocaina però resta una droga molto diffusa, i prezzi sono scesi, il mercato è trasversal­e.

«L’aspetto interessan­te è anche il fatto che la cocaina dà effetti diversi in base a quel che il consumator­e si aspetta. Sempre più spesso viene tagliata con altre sostanze, proprio per riprodurre l’effetto che si cerca».

Come se la coca non bastasse più?

«È un aspetto complesso ma esiste. Pensiamo al Fentanyl, sostanza pericolosi­ssima, mischiata ad altre droghe. Penso che nel futuro si smetterà di importare droghe naturali e si produrrann­o solo quelle sintetiche. Proprio per dare ogni volta l’effetto ricercato dai consumator­i».

 Chi la usa ha una smisurata percezione di sé e delle sue capacità Se fa lavori delicati mette a rischio la vita altrui

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