L’editore francese: sconvolto da questa tempesta
PARIGI Nell’edizione italiana e degli altri Paesi e nelle eventuali prossime ristampe francesi l’autore del libro in copertina sarà solo il cardinale Sarah, «con il contributo di Benedetto XVI». È il compromesso trovato tra Georg Gänswein, segretario particolare del Papa emerito, il cardinale Sarah e la casa editrice francese Fayard. Il testo di Benedetto XVI è autentico, ma manca la volontà di partecipare a un’operazione editoriale che prevedeva la doppia firma su un libro che esprime tesi conservatrici sulla delicata questione del celibato dei sacerdoti. Nel «malinteso» evocato da monsignor Gänswein ha un ruolo decisivo quindi la casa editrice Fayard e in particolare Nicolas Diat, lo scrittore 44enne vicino alla destra e al cattolicesimo tradizionalista, biografo di Ratzinger e co-autore di alcuni libri del cardinale Sarah. Ieri Diat è sembrato scaricare la responsabilità su quest’ultimo: «Sono evidentemente sconvolto dalla tempesta che si sta abbattendo sul cardinale Sarah — ha scritto Diat su Twitter —. Sono certo che si dimostrerà abbastanza forte da superare questa prova. Il suo percorso ha conosciuto crisi ben più gravi». Spettava però allo stesso Diat — in qualità di responsabile editoriale del volume — accertarsi dell’accordo di Ratzinger ad apparire in copertina con i nomi di Benedetto XVI (e non Joseph Ratzinger, e senza la menzione «Papa emerito») e del cardinale Sarah messi sullo stesso piano, e con le foto della stessa grandezza. La polemica si è scatenata soprattutto per il modo in cui il contributo del Papa emerito è stato presentato, e per la sensazione che con quella copertina Benedetto XVI sfidasse l’autorità di Papa Francesco. Le modalità di pubblicazione — titolo, menzione degli autori, copertina — sono di solito oggetto di contratti stipulati con scrupolo, che in questo caso è sembrato mancare. Tre giorni fa Nicolas Diat evocava «la gioia, il magnifico onore» per «la pubblicazione di un libro di Papa Benedetto XVI con il cardinale Robert Sarah». Voglia di mettere a segno un colpo editoriale, o forse anche di esercitare un’influenza nel gioco di potere in corso in Vaticano.