Lite in casa Savoia «La legge Salica non è modificabile»
Aumenta l’influenza «Si va verso i 3 milioni di casi»
Dopo la decisione del principe Vittorio Emanuele di Savoia di aprire anche alle donne la successione a capo del casato sono arrivate le repliche dei monarchici della Consulta dei senatori del regno e di quelli più vicini al ramo Savoia-aosta. Tutti convinti che «la legge Salica non si può cambiare».
Ed è già lite sotto le insegne di casa Savoia. Stavolta non tra i figli dell’ultimo re, ma tra i vari rami del casato. A contestare la decisione, come detto, è la Consulta dei senatori del regno con il principe Aimone di Savoia, duca delle Puglie, e la duchessa Silvia di Aosta. «Fino alla restaurazione della monarchia costituzionale — è la linea —, la legge Salica è immodificabile». E dunque, non essendoci un trono «operativo», il trono resta ereditario secondo la legge che esclude la discendenza femminile. «La titolarità spetta al principe Amedeo e ai suoi successori dinastici» puntualizza una nota dello stesso Amedeo di Savoia.
Prevenzione Una dottoressa si prepara a somministrare il vaccino antiinfluenzale. In Italia, secondo l’istituto superiore di sanità, la scorsa settimana in 374 mila hanno avuto l’influenza
L’influenza ha messo a letto quasi 2,3 milioni di persone. Nella seconda settimana del nuovo anno un «brusco aumento del numero di casi» è stato registrato «soprattutto nei giovani adulti e negli anziani». Secondo il bollettino di sorveglianza delle sindromi influenzali Influnet, a cura dell’istituto Superiore di Sanità (Iss), i casi la settimana passata sono stati 374.000, per un totale, da metà ottobre, di circa 2.268.000 persone a letto. E con i contagi degli ultimissimi giorni ci si avvicina ai 3 milioni.
Dopo il lieve calo dovuto alla chiusura delle scuole nelle festività natalizie, il numero dei contagi influenzali continua a salire. Dal 6 al 12 gennaio 2020 l’incidenza totale è pari a 6,2 casi per mille assistiti. A esser colpiti maggiormente sono stati i bambini al di sotto dei cinque anni. Piemonte, Lombardia, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia sono le Regioni maggiormente interessate.