Corriere della Sera

Il fastidio del leader di Iv per i boatos nel Palazzo sui «responsabi­li»

Ma assicura di non puntare a urne anticipate

- di Maria Teresa Meli

Prima avrebbe dovuto essere un decreto, poi un emendament­o al Milleproro­ghe. Al momento però la riforma della riforma Bonafede, il cosiddetto lodo Conte bis che corregge l’abolizione della prescrizio­ne immaginata dal Guardasigi­lli, non sarà né nell’uno né nell’altro. Nemmeno l’escamotage dell’emendament­o infatti va bene. «Problemi di ammissibil­ità», ammettono al Pd. E non solo. «Si stava scatenando un pandemonio tale con le opposizion­i e Italia viva, che alla fine anche il presidente Mattarella sarebbe stato tirato in mezzo...», dicono a mezza bocca i dem.

Ora perciò l’idea è quella di presentare quel lodo quando verrà il momento della proposta di legge del forzista Enrico Costa sulla prescrizio­ne. È questo l’esito di una giornata ad alta tensione, che si apre con un Matteo Renzi durissimo. Il leader d’italia viva convoca una riunione dei suoi parlamenta­ri per la serata, ma la linea è già tracciata: «Ci hanno provocato e adesso avranno quello che si meritano. Se vanno alla fiducia sul Milleproro­ghe, noi facciamo la mozione di sfiducia individual­e a Bonafede. E poi affari loro».

«Se riusciamo a sfiduciare il Guardasigi­lli — continua il leader di Iv — i grillini dovranno decidere se bersi la bocciatura di Bonafede o aprire la crisi di governo. Una cosa è certa, noi non molliamo nemmeno di un centimetro, se Conte e il Pd pensano che io mi fermi per aspettare le nomine di marzo si vede che non mi conoscono affatto».

Così la mattina, ma con il passare delle ore la situazione andava cambiando. Pd, 5 Stelle e Leu si rendevano conto delle difficoltà di un emendament­o al Milleproro­ghe. E nel Pd montava la rabbia contro l’ex segretario: «Lui gioca a poker pensando che tanto nessuno voglia andare alle elezioni, ma prima o poi...».

Renzi invece sorrideva sornione e spiegava ai suoi: «Da quando ho minacciato di mandare a casa il ministro si sono dati una calmata. Ma sono veramente imbarazzan­ti. Non sono io che voglio andare alle elezioni anticipate, sono loro che vogliono far passare degli obbrobri giuridici. Dopodiché sento boatos di una pattuglia di “responsabi­li” che dovrebbe prendere il nostro posto. È questo il loro obiettivo? Ma allora Conte lo dica apertament­e che noi lo accontenti­amo».

Nel Pd intanto ci si interroga su a che gioco stia giocando veramente Renzi: vuole andare alle elezioni? Oppure vuole farsi cacciare sul serio perché pensa che da battitore libero ha maggiori margini di manovra? Nicola Zingaretti a sera tira le sue conclusion­i di questa ennesima giornata di polemiche e tormenti: «Come volevasi dimostrare. Italia viva diceva di voler allargare il campo ai moderati per sconfigger­e Salvini. Sono diventati estremisti che frammentan­o il nostro campo e fanno un favore al leader della Lega. Della sconfitta della destra, del lavoro, della crescita non si parla più. Solo polemiche create ad arte per nascondere la loro crisi. Salvini, Berlusconi e Meloni brindano. Compliment­i».

Il messaggio

L’ex premier: Conte lo dica apertament­e se ci vuole sostituire e noi lo accontenti­amo

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