Modello Pavia. Diocesi, ateneo, ospedale: patto per la cultura
Il vescovo, il rettore e il direttore generale del San Matteo firmano una convenzione «per la diffusione della conoscenza»: seminari, mostre, spettacoli, conferenze
Alleanze nel segno dell’uomo. Per una riflessione libera, mai ideologica. Per un dialogo nuovo, per un incontro destinato a rispondere e a porre domande, ad approfondire temi come il dolore, la felicità, la giustizia. Impegnato a tenere insieme scienza, religione, filosofia in una prospettiva pluralista. L’accordo è siglato: la diocesi di Pavia, l’università di Pavia e il Policlinico San Matteo si «consociano» e danno seguito al «Manifesto per l’università» (stipulato a Roma tra Cei e Conferenza dei rettori lo scorso maggio). Obiettivo: coinvolgere intorno a queste riflessioni i giovani, le scuole, il mondo dell’associazionismo, l’intera collettività. Con incontri, dibattiti pubblici, spettacoli, mostre.
I pilastri di Pavia — diocesi, università, ospedale — uniti per avviare un ciclo di iniziative dal titolo Mai troppo umano. La convenzione è stata firmata ieri mattina nel rettorato dell’ateneo. Protagonisti, il vescovo Corrado Sanguineti (promotore del progetto Mai troppo umano), il rettore Francesco Svelto e Carlo Nicora, direttore generale della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo. Non è un semplice atto burocratico, il «modello Pavia» aspira davvero a diventare punto di riferimento nazionale per una «diffusione della conoscenza» (e infatti ieri c’era anche Ernesto Diaco, a capo dell’ufficio per l’educazione, la scuola e l’università della Cei) «più coinvolgente, più vicina ai ragazzi e alla cittadinanza». Ecco allora il senso dell’iniziativa: «Mostrare — sottolinea Sanguineti — la possibilità e la fecondità di un dialogo “laico”, non chiuso pregiudizialmente alla prospettiva religiosa, su temi che dovrebbero interessare e toccare la vita di tutti, credenti e non credenti, docenti e studenti, ricercatori e intellettuali, uomini e donne. Questo può essere un contributo positivo al clima sociale dei nostri ambienti e delle relazioni che caratterizzano il tessuto vivo di una città».
Condivisione e ascolto. Con questa firma le tre anime di Pavia offrono risorse (la diocesi), spazi (ateneo e ospedale), consulenza scientifica (tutti) grazie a una consulta composta da sei membri (due per ogni istituzione). «Collaborazione nella distinzione», nota il rettore. D’accordo Nicora:
«Ci mettiamo, come è nella nostra storia, a servizio della comunità, della crescita del pensiero e del confronto sui grandi temi che riguardano l’uomo e che sono da stimolo per il San Matteo stesso».
Il progetto — sancito dalla firma di ieri — prende il via con il ciclo di incontri L’esperienza del dolore e le ragioni della speranza. Il primo incontro, Si può dare un senso al dolore?, è in programma il 25 febbraio alle 21 nell’aula magna dell’università: dialogo tra il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e il filosofo Salvatore Natoli. Modera il giornalista Armando Torno.