La nuova Ferrari è ancora più rossa
La nuova Ferrari SF1000 è più rossa Nessuna rivoluzione, ma sviluppi decisivi Elkann: «La fame è ancora enorme»
REGGIO EMILIA Arrivano a gruppi, l’orgoglio stampato sulle facce. Il biglietto dei palchi da mostrare all’ingresso: attraversano il cordone di bandiere rosse, salutano i tifosi. I vecchi meccanici della Ferrari non lo hanno mai visto uno spettacolo così, sorride pure Modesto Menabue che tre mesi fa era ancora in pista con i «ragazzi».
Tacchi alti e vestiti da galà, voci di sottofondo, tantissime donne, sono quelle che lavorano nel reparto F1 di Maranello e non solo. Tutti invitati a questa «prima» assoluta per scoprire un bolide di carbonio e metallo dentro al teatro intitolato a Romolo Valli, uno dei più raffinati d’italia. Parlottano sulla scalinata i fratelli Leclerc: Lorenzo, il più grande, è con Arthur, il «piccoletto» appena entrato nell’academy. C’è pure Charlotte, la fidanzata di Charles. Lui sbucherà dal retro del palco, da attore, come prevede il copione, accanto a Sebastian Vettel.
Luci spente dentro, il dj Benny Benassi mischia moderno e classico insieme all’orchestra giovanile di Reggio. Si alza il rombo di un motore, elettronica e violino, finalmente compare la macchina: danza su una pedana girevole. Alla fine l’hanno davvero chiamata SF1000, perché c’è il millesimo Gp di F1 nella storia della scuderia da festeggiare. E poco importa se per il coronavirus, quasi certamente traslocherà dall’amato Canada al Paul Ricard in Francia perché la gara di
Shanghai sarà cancellata o posticipata.
La forza della Rossa travalica i confini e questo show ne è la dimostrazione. Se ci fosse un Mondiale per le presentazioni la Ferrari lo avrebbe già vinto, velluto e luci delicate, vuoi mettere con i tristi lanci in pista? L’amministratore delegato Louis Camilleri aveva anticipato una svolta a livello d’immagine e di eventi per rispecchiare il valore unico del marchio, ed effettivamente c’è stata. Rimane un problema non da poco: tornare a vincere in Formula 1 perché solo di storia non si vive.
Il 2008, anno dell’ultimo titolo costruttori (nel 2007 quello piloti di Kimi Raikkonen), è lontano ere geologiche ma tutte le parole dei vertici ieri sembravano voler prendere tempo. Rimandare il discorso al 2021, alla «svolta epocale» rappresentata dal cambio di regolamento, come se quella che inizierà a Melbourne il 15 marzo fosse solo una stagione di transizione. Il presidente John Elkann siede nel palco d’onore insieme a Piero Ferrari. Ci tiene a ricordare i valori dell’italianità nella città dove è nato il Tricolore, ha voluto anche delle bandelle con la bandiera italiana sulla macchina. Piccoline, perché su questa monoposto ogni particolare è stato votato al risparmio di peso e anche una passata di vernice può essere di troppo. Per questo è rimasto il rosso opaco, più scuro e meno arancio, con i numeretti bianchi in stile vintage che richiamano l’era di Gilles Villeneuve. «Siamo l’unica squadra presente dall’inizio: abbiamo partecipato a 991 gare, vincendone 238. Ma la fame è ancora enorme» ha sottolineato Elkann aggiungendo che «la Ferrari ha dato il massimo quando è stata coesa».
Lo spirito di gruppo a questa Ferrari non manca, ma sia Camilleri che il team principal Mattia Binotto spostano l’orizzonte più avanti. «Sarà una stagione dura — ha detto l’ad — perché in contemporanea dovremo sviluppare la monoposto 2021. Binotto sta facendo un ottimo lavoro e non vogliamo concentrarci solo sulla prossima annata perché il tempo è nemico, ma anche sul lungo termine».
Volare basso per evitare di bruciarsi, come dodici mesi fa quando i test di Barcellona illusero tutti. C’è chi parla di realismo e chi invece di pretattica, per voler sorprendere gli avversari. Come nell’inverno fra il 2016 e il 2017 quando poi la Rossa si presentò in Australia facendo saltare tutti i pronostici. La SF1000, pur essendo un’evoluzione della monoposto 2019, ha subito modifiche profonde soprattutto nella zona posteriore, più stretta e aerodinamica per far lavorare meglio le gomme. Se basteranno a fermare il dominio Mercedes, lo scopriremo fra un mesetto.