Una speranza per la coppia ricoverata E il ricercatore non ha più la febbre
Le condizioni dei tre ammalati allo Spallanzani. Pronto il volo per il rientro di Niccolò
La buona notizia arriva a mezzogiorno, con il consueto bollettino sulle persone ricoverate allo Spallanzani. Ci sono lievi segnali di miglioramento nei due cinesi, marito e moglie, in cura e isolati in terapia intensiva perché affetti da coronavirus dal 29 gennaio scorso. C’è un cauto ottimismo fra i medici, dopo che nella serata di lunedì era stato reso noto che il ricercatore emiliano di 29 anni, anche lui positivo ai test e ricoverato nello stesso istituto specializzato nella cura delle malattie infettive, non ha più la febbre e che le sue condizioni continuano a essere buone.
Insomma, spiragli di luce all’inizio di una settimana che, insieme con le prossime due, potrebbe essere decisiva secondo gli esperti per capire in quale misura il contagio da coronavirus interesserà l’italia e l’europa, mentre la situazione continua a rimanere critica in Cina. «In particolare — spiegano gli specialisti dello Spallanzani riferendosi alla coppia di cinesi — il paziente maschio presenta una riduzione del supporto respiratorio, con partecipazione attiva alla respirazione. La prognosi resta riservata». Come quella della moglie, di un anno più giovane rispetto al marito, 66 anni, che al momento del soccorso all’hotel Palatino di via Cavour, a Roma, sembrava quella meno preoccupante.
A tutt’oggi allo Spallanzani sono ricoverate tredici persone, nove delle quali in attesa di conoscere i risultati dei test sul coronavirus (a parte i venti cinesi della comitiva dei coniugi che stanno proseguendo la quarantena nel complesso ospedaliero in via Portuense), così come i 55 italiani isolati nel centro sportivo della Cecchignola, che ieri sera manifestavano qualche preoccupazione sui ritardi nelle risposte di esami periodici e frequenti ai quali vengono sottoposti da quando sono stati rimpatriati, in particolare dopo che uno di loro, il ricercatore 29enne, era stato trasferito allo Spallanzani perché sospetto positivo.
E adesso si lavora fra ministero della Salute e ministero della Difesa per organizzare il volo speciale per andare a riprendere a Wuhan il giovane Niccolò, il 17enne di Grado che per due volte, a causa di uno stato influenzale, si è visto rifiutare il trasferimento in aereo a Roma e a Londra. Già questa notte il Falcon militare potrebbe decollare alla volta della Cina e rientrare domani. Le condizioni di salute del ragazzo sarebbero nel frattempo migliorate, e quindi sarebbe tutto pronto per la sua partenza alla volta dell’italia. Dove il ministro della Salute Roberto Speranza ha escluso per il momento la sospensione degli accordi europei sulla libera circolazione.
«Allo stato non ci sono elementi tali da poter giustificare un simile provvedimento all’interno dell’area Schengen, è l’autorità sanitaria a indicare il rischio sanitario, non altri», ha spiegato Speranza davanti alla commissione parlamentare europea. E ancora: «Dobbiamo fidarci dei nostri scienziati, sono fra i migliori al mondo». Nel nostro Paese il livello di allerta è massimo, e sulla base dell’evoluzione della situazione il Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute è pronto a prendere in considerazione ulteriori misure di sicurezza, tenendo comunque presente che fino a oggi i casi positivi riscontrati sul territorio nazionale sono tre — tutti provenienti dalla Cina — e che come ha sottolineato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri «in Italia il virus non circola». Ieri, dopo quanto stabilito per gli aeroporti, si è deciso di implementare i controlli anche nei porti, e l’ipotesi — avanzata già sul Corriere dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli — è che il prossimo passo sia passare alle verifiche nelle stazioni ferroviarie.