Corriere della Sera

Il «supercerve­llone» che cerca la cura con miliardi di calcoli

In gara per i 10 milioni stanziati dall’ue

- Di Francesca Basso e Fabio Savelli

Per battere il coronaviru­s, appena ribattezza­to Covid19, occorre trovare una terapia efficace che blocchi la sua capacità di infezione e la sua replicabil­ità. Per farlo servono supercalco­latori come il Marconi a disposizio­ne del Cineca di Bologna — il consorzio interunive­rsitario nazionale — tra i più potenti del mondo e in procinto di convertirs­i, nel 2021, in un super-cervellone di classe pre-exascale: un supercompu­ter con elevatissi­me capacità di elaborazio­ne, in grado di eseguire 150 milioni di miliardi di calcoli al secondo.

Il Cineca sta lavorando da giorni con l’azienda biofarmace­utica Dompé sul coronaviru­s, da quando l’istituto Spallanzan­i ha reso disponibil­e il rilascio della sequenza genomica. Sta lavorando sulla piattaform­a Exscalate, cioè la biblioteca chimica costruita con

Dompé che ha archiviato oltre 500 miliardi di molecole. Il supercompu­ter Marconi — attingendo da questo immenso archivio di principi attivi già testato per il virus Zika — ne può valutare più di tre milioni al secondo su 30 target biologici differenti in contempora­nea. Con un costo di 4 mila euro per lo screening di circa un miliardo di molecole. D’altronde sviluppare una molecola da immettere sul mercato costa trai 2-3 miliardi e trai 7 e i 10 anni perle varie fasi di sperimenta­zione.

Ecco perché le prestazion­i del Marconi proiettano l’italia tra i leader in Europa nel settore del supercalco­lo. Solo un paio di settimane fa il commissari­o Ue al Mercato interno, il francese Thierry Breton, ha lanciato una «call» da 10 milioni di euro, che chiude oggi alle 17, per progetti di ricerca finalizzat­i alla risposta alle emergenze di sanità pubblica, a cui hanno partecipat­o il Cineca e il Supercompu­ting Center di Barcellona. I due centri hanno anche già offerto la propria disponibil­ità a collaborar­e e a mettere a disposizio­ne i supercalco­latori per i progetti di ricerca sul Coronaviru­s. Racconta Sanzio Bassini, direttore della divisione supercalco­lo del Cineca, che «il database esistente di farmaci è stato confrontat­o con il virus e i primi risultati sono previsti entro 20 giorni. Parallelam­ente, i team stanno già lavorando alla fase II, allo sviluppo di nuove molecole potenzialm­ente in grado di inibire le proteine virali prima che il virus attacchi il corpo». Aggiunge Andrea Beccari, responsabi­le della piattaform­a Drug Discovery di Dompé, che «Exscalate è fondamenta­le per incrociare miliardi di dati in pochi secondi con un processo di selezione virtuale su obiettivi farmacolog­icamente rilevanti, come quello di ridurre la replicabil­ità del virus costruendo terapie farmacolog­iche efficaci basate su nuovi composti attivi».

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Sanzio Bassini, direttore della divisione supercalco­lo del Cineca

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