Così la riforma si è tramutata in una sciarada
Chi li capisce è bravo. Cancellata qualsiasi strategia, il demone del tatticismo possiede i nostri politici. Nulla è come appare e, al grido di «mi spezzo ma non mi spiego», divampa la battaglia attorno alla riforma Bonafede sulla prescrizione (varata dalla precedente maggioranza M5S e Lega). Andando la riforma a colpire il principio costituzionale della ragionevole durata del processo, si levano gli alti lai di tutta l’opposizione (inclusa la Lega che, appunto, votò la riforma) ma soprattutto dei garantisti di Italia viva, detentori di voti indispensabili al Senato. Il governo Conte II proverà ad aggirare l’ostacolo sospendendo la riforma un paio di mesi, giusto il tempo di… riformarla ancora un po’, con un disegno di legge basato sul lodo Conte bis (un Conte omonimo, tanto per confonderci di più, deputato Leu). Accantonata (per ora?) l’idea dadaista di agganciare a una proposta di legge dell’opposizione (Costa, Forza Italia) un emendamento della maggioranza contenente il lodo, resta comunque ai posteri il compito di raccapezzarsi in quel lodo, che divide sommersi e salvati in secondo grado in barba alla presunzione d’innocenza valevole fino al terzo (il condannato in primo grado ma assolto in secondo vince un bonus con recupero della prescrizione): una sciarada, persino per i compatrioti del dottor Azzeccagarbugli. D’altronde, questo è anche il Paese dove la maggioranza, volendo processare il capo dell’opposizione per sequestro di persona, ha tentato disperatamente di rinviare la decisione a dopo le elezioni del 26 gennaio con incomprensibili cavilli, e dove il capo dell’opposizione, pur non volendo essere processato, invocava il processo per usarlo proprio in quella campagna elettorale. Lo stesso Paese dove un machiavellico leader, un po’ in calo nelle simpatie popolari, ha battezzato la nuova maggioranza Cinque Stelle-pd e un minuto dopo ha mollato il partito con cui era andato al governo portandosi via ministri e sottosegretari. È l’italia, bellezza, e noi non possiamo farci nulla.