Corriere della Sera

Gregoretti, è il giorno del voto in Aula Salvini: non ci opponiamo al processo

A Palazzo Madama la maggioranz­a pronta a dire sì. Gli alleati del centrodest­ra si schierano contro

- Alessandro Trocino

Sarà presa oggi dall’aula del Senato la decisione se mandare a processo l’ex ministro dell’interno Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona. La maggioranz­a — Pd, M5S, Leu e Italia viva — è orientata a votare a favore dell’autorizzaz­ione a procedere, mentre Forza Italia e Fratelli d’italia hanno deciso di presentare un ordine del giorno contrario al processo.

Salvini ieri con una frase sibillina ha commentato così gli ultimi sviluppi: «Noi non ci opponiamo». Segnando l’indecision­e di una linea ondivaga su una questione che potrebbe condiziona­re anche il prossimo futuro del centrodest­ra. Se Salvini andasse a processo, infatti, i tempi potrebbero essere anche molto lunghi (anni), e un’eventuale condanna in primo grado gli impedirebb­e di essere il candidato premier della coalizione di centrodest­ra. Il leader, pochi giorni prima delle elezioni regionali in Emilia-romagna e Calabria, aveva spavaldame­nte spiegato di voler essere processato, paragonand­osi a Giovanni Guareschi, e annunciand­o, prematuram­ente, di essere pronto a scrivere «Le mie prigioni», evocando l’illustre precedente di Silvio Pellico. Un annuncio che aveva suscitato le reazioni ironiche di chi lo accusava di «eroismo» a fini elettorali. Del resto, lo stesso centrosini­stra aveva chiesto di rinviare il voto in Aula, come avvenuto, a febbraio, proprio per evitare di offrire una facile campagna elettorale da vittima all’ex responsabi­le del Viminale.

Il giorno è arrivato e i dubbi ancora tormentano Salvini. Il leader leghista spiega: «Ritengo sia un processo inesistent­e perché difendere i confini e la sicurezza del mio Paese era un mio dovere e un mio diritto. Andrò tranquilla­mente in Tribunale perché ho fatto sempliceme­nte ciò che gli italiani mi chiedevano: controllar­e chi entra e chi esce dal mio Paese come a casa mia». Ma la consiglier­a giuridica, nonché senatrice leghista, Giulia Bongiorno l’ha avvertito dei rischi di un processo.

Dopo lunga indecision­e Forza Italia e Fratelli d’italia hanno annunciato che presentera­nno un ordine del giorno contro il processo, come conferma il vicepresid­ente vicario di FI Lucio Malan: «Abbiamo deciso di presentarl­o in coerenza con la posizione tenuta finora e con la proposta del presidente della Giunta delle immunità Maurizio Gasparri». I senatori della Lega potrebbero votarlo o, come è più probabile, uscire dall’aula.

Ad aprire la seduta sarà la senatrice leghista Erika Stefani, che riepiloghe­rà quanto avvenuto nella fase precedente, ossia nella Giunta delle immunità del 20 gennaio. E anche se la Lega allora votò per non sottrarre Salvini ai giudici, Stefani rimarcherà l’apprezzame­nto della Lega ai contenuti della proposta fatta dal presidente della Giunta, il forzista Gasparri. A favore del sì al processo Mattia Santori, delle Sardine.

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