Compagnia in liquidazione. Scontro Aga Khan-qatar, salta l’aumento di capitale
MILANO La seconda compagnia aerea italiana liquidata in bonis in meno di mezz’ora, dopo mesi di dissidi interni e un’assemblea infuocata. Si chiude così l’avventura di Air Italy, vettore nato dalle ceneri di Meridiana e rilanciato nel febbraio 2018 con l’ingresso di Qatar Airways.
Ieri c’è stato lo stop alle prenotazioni, mentre quello ai voli scatta dal 26 febbraio, fino al 25 «saranno operati agli orari e nei giorni previsti».
Ma non con i jet di Air Italy perché, stando a una lettera interna del presidente della compagnia Roberto Spada, «per motivi di sicurezza e a tutela degli equipaggi e dei passeggeri è in atto il fermo tecnico dei voli». I collegamenti saranno garantiti noleggiando gli aerei di altre società. Secondo Flightradar24 si tratta dei Boeing 737 di Neos, Albastar, Tayaran Jet, Lumiwings. Gli altri clienti che hanno prenotato viaggi in date successive «saranno riprotetti o rimborsati». I liquidatori faranno fronte «a tutte le passività», aggiunge Spada, comprese quelle maturate verso i 1.500 dipendenti.
La ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De
Cosa succede
Micheli giudica lo stop «gravissimo, che comporta ripercussioni sui viaggiatori e sul traffico aereo nel nostro Paese». Promette di «adottare tutte le misure per garantire i diritti dei passeggeri e i collegamenti coperti dalla compagnia». L’ente nazionale per l’aviazione civile «rafforzerà il monitoraggio sul vettore».
Le cause della liquidazione in bonis decisa da Aqa Holding (newco creata per la nuova gestione, al 51% di Alisarda dell’aga Khan e al 49% di Qatar Airways) ufficialmente sono le «persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato». Ma dietro le quinte, spiegano al Corriere quattro fonti, si è consumata una lunga battaglia. «Qatar Airways era pronta a fare la propria parte nel sostenere il rilancio e la crescita — spiega Doha in una nota —, ma ciò sarebbe stato possibile solo con l’impegno di tutti». Per loro è colpa dell’aga Khan. Versione smentita da Alisarda che parla di «mancanza di concrete prospettive di qualsiasi miglioramento per il futuro» dopo aver analizzato il budget per il 2020. Il piano richiedeva, secondo i bene informati, circa 340 milioni di euro di aumento di capitale.
Nata nel 1963, Alisarda/ Meridiana/air Italy non è mai decollata. Nel 2019 ha trasportato
La ministra
De Micheli: stop gravissimo, con ripercussioni su viaggiatori e traffico
1,9 milioni di passeggeri. Le perdite sono passate da 40 milioni (2017) a 163,8 milioni (2018) e 230 milioni (2019).
«Air Italy era interessante con la sua idea di portare nel mercato un vettore di qualità ma ha dovuto affrontare diverse sfide», spiega al Corriere John Strickland, analista di JLS Consulting. «Il segmento dei voli di corto-medio raggio è dominato dalle low cost, Alitalia resta operativa con i soldi pubblici» e poi c’è l’ostilità delle compagnie Usa nelle tratte Italia-nord America.
I protagonisti La presentazione di Air Italy il 19 febbraio 2018. Da sinistra, Sultan Allana (fondo dell’aga Khan e azionista di maggioranza di Air Italy con Akfed), Marco Rigotti presidente di Alisarda, il ceo di Qatar Airways Akbar Al Baker e il presidente di Meridiana Francesco Violante