Panariello: non rifarei più Sanremo, il cielo me ne liberi
Show
● Il 14 febbraio su Rai1, in prima serata, va in onda la versione televisiva di «Panariello Conti Pieraccioni lo Show», una vera e propria reunion a 25 anni di distanza dal loro primo show teatrale.
ROMA «Tornare a Sanremo? Dio me ne scampi e liberi! L’ho già fatto, ma mi tolgo dalla ressa». Giorgio Panariello non ha un bel ricordo della sua partecipazione al festival: «Non mi ricordo neanche l’anno... qual era? Forse il 2006?». E presentando, insieme a Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, la versione televisiva del loro show teatrale, è categorico nella sua risposta al direttore di Rai1, Stefano Coletta, che li vedrebbe bene tutti e tre a condurre la manifestazione canora. Ribadisce: «Non ci penso proprio».
Mentre Conti è possibilista: «Dopo un impegno comune così intenso — dice il presentatore, alludendo allo spettacolo teatrale — è difficile pensare a un Sanremo insieme. Però non si può mai dire mai».
Intanto, il 14 febbraio in prima serata sulla rete ammiraglia approda il trio che, da quasi quattro anni, ha registrato ovunque sold-out con numeri incredibili sui palcoscenici di tutta Italia.
E Pieraccioni, riferendosi al nuovo impegno che li attende in tv, ha dedicato ai suoi colleghi un video, postato su twitter, dove canta «Ringraziate il cielo se siete su questo palco, rispettate chi vi ci ha portato dentro», parafrasando il testo che Morgan a Sanremo, cambiando le parole del brano
Sincero, ha dedicato a Bugo, provocandone la fuga stizzita, con successiva squalifica. Poi l’attore-regista aggiunge: «Con Carlo e Giorgio ci conosciamo da quarant’anni e abbiamo iniziato a fare cabaret insieme venticinque anni fa. Questi quattro anni di tournée sono stati per noi come un secondo lavoro, rispetto ai nostri rispettivi impegni, ma ci siamo concessi il lusso del divertimento». Ricorda Conti: «Abbiamo fatto la gavetta insieme, che ci ha insegnato anche a saper fare un passo indietro rispetto agli altri, facendo la spalla. Portare il nostro show sul piccolo schermo la sera di San Valentino è anche un omaggio alle donne, che non devono essere amate solo nel giorno dedicato agli innamorati, ma amate e rispettate sempre».
Un conto è fare tv o cinema, un conto l’impegno in palcoscenico. Più faticoso? Risponde Pieraccioni: «In tre no. Direi però che il cinema è una lettera d’amore, il teatro è darsi un bacio: le lettere rimangono, i baci si ricordano di più». Panariello: «A seconda del pubblico, cambia lo spettacolo: al copione abbiamo aggiunto tante improvvisazioni». E durante il lungo tour, non sono mancate le liti: «Ne abbiamo avuta una dietro le quinte, Giorgio ed io, furibonda - ammette, divertito Pieraccioni - Di quelle che vanno avanti a vaffa... ma è sata una bischerata».