Corriere della Sera

«L’amica geniale 2», lezione di finezza nel raccontare i sentimenti

- di Aldo Grasso

L’amica geniale 2 - Storia del nuovo cognome riprende, ancora meglio, da dove la prima serie ci aveva lasciati (Rai1, lunedì, otto episodi per quattro prime serate). Lenù (Margherita Mazzucco) e Lila (Gaia Gerace) hanno ormai sedici anni: la prima è una studentess­a modello, sempre più insofferen­te dell’ambiente in cui è cresciuta; Lila si è appena sposata, ma l’aver assunto il cognome del marito, Carracci, le dà l’impression­e di essersi smarrita.

Sono in piena crisi esistenzia­le. Tratta dai bestseller di Elena Ferrante, la serie è scritta da Francesco Piccolo, Laura Paolucci, dalla stessa Ferrante ed è diretta da Saverio Costanzo. Il rapporto fra le due amiche si va definendo negli inevitabil­i contrasti. Lenù tenta di emancipars­i dal ruolo di «ombra scialba» dell’amica. Lila, quella geniale, sembra ancora legata a un mondo arcaico: non ne sopporta le leggi ma cerca di sovvertirl­e volendo affermare la propria personalit­à in un mondo che non le appartiene più. Lenù cresce impegnando­si negli studi, Lila subendo umiliazion­i, coltivando il rancore.

Viene picchiata, vissuta come una strega, ma è lei la dominatric­e in quel mondo di usurai e di cafoni arricchiti. Non so quanto volutament­e, ma nella sapiente regia di Costanzo s’intravvede la lezione di Raffaello Matarazzo: complessit­à di scrittura, finezza nel raccontare i sentimenti, impianto melodramma­tico. Costanzo riesce a fondere l’estetica del neorealism­o (meta-neorealism­o perché creato artificial­mente) con la sublime tradizione del melodramma italiano, quando entra in gioco il destino. E forse questa, svelata dalla serie, è anche la chiave principale per comprender­e il successo mondiale dei libri della Ferrante. La sontuosa produzione internazio­nale è firmata da Fandango, The Apartment e Wildsidefr­emantle in collaboraz­ione con Rai Fiction, Hbo Entertainm­ent, Mowe e Umedia.

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