Per i genitori dell’ex premier chiesto il rinvio a giudizio
La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio dei genitori dell’ex premier e leader di Italia viva Matteo Renzi, indagati per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false nell’inchiesta per il fallimento di tre cooperative. L’udienza preliminare è stata fissata per il 9 giugno. Un anno fa, durante le indagini, Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati arrestati (ai domiciliari) su ordine della procura ma dopo 18 giorni il Tribunale del Riesame aveva revocato il provvedimento. L’inchiesta sul crac delle tre cooperative (la Delivery Service Italia, la Europe Service e la Marmodiv specializzate nella distribuzione di materiale pubblicitario e secondo la procura riconducibili ai Renzi) sono indagate altre 16 persone. Tra queste Roberto Bargilli, detto Billy, l’autista del camper di Matteo Renzi per le primarie del Partito democratico del 2012 e in passato nel cda della cooperativa . Secondo l’accusa i genitori di Matteo Renzi avrebbero provocato il fallimento delle cooperative per effetto «di operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte, o comunque, aggravando il dissesto».
Gli avvocati Lorenzo Pellegrini e Federico Bagattini, legali di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, hanno spiegato che la richiesta del pm «era ampiamente scontata» e di essere «assolutamente convinti che in sede processuale sarà dimostrato come non vi sia alcun nesso tra il fallimento della cooperativa Marmodiv e l’attività dei Renzi che erano clienti e non amministratori della medesima». Gli avvocati hanno anche auspicato che «dopo oltre un anno di show mediatico si possa celebrare il processo nelle aule di giustizia e non altrove».