Corriere della Sera

I «prigionier­i» del mare: adesso conta solo resistere

Cioccolati­ni e puzzle in attesa del charter. «Fateci proseguire la quarantena in Italia»

- di Fabrizio Caccia

«Andiamo via, ora è questo che conta, dobbiamo resistere almeno un altro paio di giorni, fino alla partenza del charter. Ma sentiamo l’italia vicina, l’ambasciato­re ci ha mandato dei cioccolati­ni...». Sono le ultime ore a bordo per gli italiani «prigionier­i» sulla nave Diamond Princess.

«Andiamo via, è questo che conta, ora sono qui con mia moglie e so che non è ancora finita, dobbiamo resistere almeno un altro paio di giorni, fino alla partenza del charter. Ma sentiamo l’italia vicina, l’ambasciato­re (Giorgio Starace, ambasciato­re d’italia a Tokyo, ndr) ci ha mandato dei cioccolati­ni ...».

Chi parla è uno dei 34 italiani a bordo, ha 40 anni, è siciliano di Pozzallo ed è un marittimo di grande esperienza. Fa parte del personale tecnico dell’equipaggio della “Diamond Princess” e ha appena saputo che potrà lasciare la nave, tuttora ancorata nella baia di Yokohama in Giappone con 3.700 passeggeri in quarantena dal 4 febbraio. Quando l’ha saputo, ieri mattina, il marittimo di Pozzallo («niente nomi per favore, ho due bambini che vanno a scuola e vorrei evitare di creare problemi anche a loro in Italia») ha parlato a lungo col «suo» sindaco, Roberto Amoltre matuna.

Ecco il suo racconto: «L’umore a bordo è ancora buono nonostante aumentino i contagi del Coronaviru­s (454 casi registrati finora, ndr). Voglio dire grazie alla Farnesina che si sta dando da fare e grazie anche al nostro comandante (Gennaro Arma, 45 anni, campano di Sant’agnello, il comandante della Diamond Princess, ndr). Lui specie in questi giorni è molto affettuoso con noi, pieno di premure, ci tiene su di morale, ci incoraggia, ormai è diventato più un padre che un comandante». Il comandante Arma, però, non salirà sul charter di giovedì. Come vuole la legge sovrana del mare, il capitano è sempre l’ultimo ad abbandonar­e la nave. E così sarà anche questa volta, probabilme­nte.

Dei 34 italiani (25 membri dell’equipaggio e 9 passeggeri), 5 sono di Pozzallo: tre sono marittimi, di cui due hanno portato a bordo le mogli. Una è Roberta Scala, alias Allegra Viandante, questo il suo nickname, che dall’inizio della quarantena tiene aggiornati i suoi followers su Facebook con un delizioso diario. Anche lei, col passare delle ore, appare più sollevata: «Stiamo benone ed è tutto sotto controllo. Manca poco e torneremo finalmente a casa», ha scritto a un’amica nell’ultimo post. «Le nostre mogli sono chiuse in isolamento, in cabina ci sono puzzle e giochi da tavolo per passare il tempo, alla tv, film e hi-fi a disposizio­ne — racconta il marittimo della Diamond Princess al sindaco Ammatuna — Per le donne la quarantena ormai è quasi finita. Per noi invece che abbiamo dovuto lavorare fuori sulla nave, ne ricomincer­à subito un’altra. E per uno-due giorni prima della partenza del charter, credo che la inizieremo proprio qui, sulla Diamond. Ma il nostro obiettivo è Roma, cioè poter proseguire la quarantena in Italia. Poi, all’inizio di marzo, finalmente, speriamo di poter tornare tutti a Pozzallo».

Gli italiani a bordo, nel frattempo, sono stati dotati di telefonini con cui sono in contatto costante con il nostro consolato. L’ansia cresce, ovviamente, con l’avvicinars­i del volo di rientro. Ma non solo l’italia. Anche gli altri Stati che hanno passeggeri a bordo della Diamond stanno organizzan­do l’evacuazion­e: Stati Uniti, Israele, Hong Kong. Grande è il traffico di pullman tra il porto di Yokohama e l’aeroporto Haneda di Tokyo.

Le misure di controllo della diffusione di un virus su una nave sono difficili, lo ha detto anche l’organizzaz­ione mondiale della sanità. E il sindaco di Pozzallo, che è un primario di pronto soccorso in pensione, lo sa benissimo: «Per questo - riflette Roberto Ammatuna - credo che la cosa migliore sia evacuare tutti al più presto, perchè è chiaro che ormai il virus è in giro sulla nave...».

Ammatuna è in contatto anche con il terzo marittimo che a differenza degli altri due non ha portato in crociera sua moglie: «La signora — conclude il sindaco — è rimasta a Pozzallo ma lui tutte le mattine le manda via whatsapp la foto del termometro con cui si misura ogni 4 ore la temperatur­a. Finora è andata bene, speriamo continui così».

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