Corriere della Sera

«Il suo abbraccio ripaga le offese, non sono fascista»

Valerio, attaccato dai gruppi di sinistra: l’odio non ha colore politico, lo sto sperimenta­ndo

- FA.C.

ROMA Mentre fuori del Rettorato i giovani del Collettivo «Sapienza Antifà» cantano «Bella ciao» e scandiscon­o slogan contro di lui, dentro l’aula magna Valerio Cerracchio, 24 anni, del movimento giovanile di destra Generazion­e popolare, risponde come Bartleby lo scrivano alla richiesta di un commento sulle polemiche della vigilia: «Preferirei di no».

Il fatto è che Cerracchio, esponente della lista universita­ria più votata («Sapienza in Movimento») ieri è stato chiamato dall’ateneo a intervenir­e in rappresent­anza di tutti gli studenti all’inaugurazi­one solenne dell’anno accademico, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e della senatrice a vita Liliana Segre. «Studente neofascist­a», l’hanno etichettat­o i suoi coetanei Antagonist­i e dei Collettivi, che hanno chiesto fino all’ultimo al Rettore, Eugenio Gaudio, di fare un passo indietro sulla scelta. Così, temendo scontri, polizia e carabinier­i hanno transennat­o l’area e tenuto lontani i gruppi antifascis­ti. Cerracchio, però, studente di ingegneria civile e industrial­e, non ci sta: «Io non ho nulla a che fare col fascismo che appartiene a un’altra epoca, credo nella democrazia e nei princìpi della Costituzio­ne». E la sua rivincita l’ha avuta proprio ieri, a fine cerimonia, quando Liliana Segre, trovandose­lo davanti durante i saluti finali, non ha esitato un attimo: «Sai che hai il ciuffo come mio nipote? Posso darti un bacio anche se sono vecchia?». Lui, con gli occhi lucidi per la commozione, ha detto sì ricambiand­o l’abbraccio. Poi, si è sfogato con l’amico «di sinistra» Antonio Lodise, rappresent­ante degli studenti nel Cda dell’ateneo: «La risposta alle polemiche è quest’abbraccio, un momento che mi ripaga di ogni amarezza per le offese ricevute».

Cerracchio, durante la lectio magistrali­s di Liliana Segre, ha applaudito più volte la senatrice: «Condivido in pieno la sua battaglia contro l’odio — aveva detto al Corriere —. L’odio non ha colore politico e, in piccolo, lo sto sperimenta­ndo». Ieri, nel suo discorso, intitolato «Sapienza, un ponte aperto alle interazion­i e alle aggregazio­ni»,

Cerracchio si è soffermato sulle difficoltà e la solitudine che uno studente può incontrare. Niente politica. Ma con un duro comunicato a fine giornata «le studentess­e e gli studenti antifascis­ti della Sapienza» non gli fanno sconti: «Se estendiamo una tolleranza illimitata anche nei confronti di chi è intolleran­te, se non siamo pronti a difendere una società tollerante dall’assalto degli intolleran­ti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con loro».

Credo nella democrazia e nei principi della Costituzio­ne: l’odio non ha colore politico, lo sto sperimenta­ndo

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