Formazione e ricerca scientifica, il modello di business Dyson
L’investimento nel nuovo campus per studenti conferma che l’azienda britannica investe nei giovani
Se visitando un museo di arte contemporanea vi imbattete in un’installazione di aspirapolveri, si tratta sicuramente di Jeffrey Koons. L’artista statunitense, tra i più ricchi del mondo, ha iniziato la sua carriera realizzando opere gonfiabili.
Come Koons anche James Dyson è partito dall’aria per la progettazione dei prodotti Dyson. «Il nostro punto di forza è quello di avere numerose competenze interne che ci consentono di diventare esperti in tutto quello che facciamo, esperti con competenze scientifiche», ha raccontato il figlio maggiore Jake che, fin da ragazzo, ha aiutato il padre nella costruzione di prototipi di aspirapolvere.
Direttore e membro del consiglio di amministrazione, Jake è il fondatore della sezione Lighting di Dyson, la Jake Dyson Light che dal 2015 è diventata parte della società. Jake ha vissuto in prima persona la crescita dell’azienda e ha avuto l’opportunità di capire l’importanza della ricerca. Quanto investite in ricerca e sviluppo? «I nostri investimenti in R&S sono di 2,5 miliardi di sterline all’anno, con il supporto di oltre 14.000 dipendenti, di cui 6.000 tra ingegneri e scienziati. Possiamo vantare un team di robotica tra i più numerosi del Regno Unito, grazie al quale stiamo realizzando piani ambiziosi per sviluppare nuove tecnologie in svariati ambiti: dai motori elettrici ad alta velocità all’intelligenza artificiale. Inoltre, il fatto di essere un family business ci consente di investire parte dei nostri profitti concentrandoci sulla soluzione di problemi a livello globale, un esempio è quello dell’inquinamento a cui cerchiamo di trovare una soluzione con i nostri purificatori». La ricerca scientifica per Dyson è anche strumento di business, con una cultura improntata al continuo desiderio di innovare. Per questo puntano sulle nuove generazioni di ingegneri e le sostengono nella formazione con un percorso unico: il Dyson Institute of Engineering & Technology. Un corso di laurea di quattro anni durante i quali gli studenti hanno la possibilità di imparare e allo stesso tempo lavorare al fianco degli ingegneri dell’azienda percependo uno stipendio. Alloggiati nel Malmesbury Campus, nel Wiltshire, i laureandi ora avranno a disposizione alloggi a cinque stelle. Con un investimento che ha raggiunto un valore di 231,5 milioni di sterline, infatti, Dyson ha inaugurato un nuovo campus: l’undergraduate Village dagli architetti dello studio Wilkinson Eyre. La numerosa presenza di ingegneri in azienda è affiancata a quella dei ricercatori, come la neuroscienziata Karen Dawe che con le sue ricerche sugli effetti dello stress sul sistema immunitario in rapporto con la luce, ha dato un importante contributo: «Ho esaminato come lo stress potrebbe influenzare i livelli di proteine necessari per guarire dalle malattie e come la luce del giorno e quella artificiale influiscono sul nostro organismo». Quindi possiamo considerare la luce una “medicina per il cervello”? «La luce già ci cura, dobbiamo solo imparare ad usarla nel modo giusto. È quello che stiamo facendo in Dyson».