Corriere della Sera

Un’altra magia

Ottavi di finale i nerazzurri sono diventati un esempio da imitare

- Alessandro Bocci

L’atalanta nella storia affronta il Valencia forte delle sue qualità e senza alcuna paura

La qualità dell’attacco, l’impatto dei cosiddetti panchinari, la forza interiore del gruppo. L’atalanta è una specie di pozione magica perfettame­nte riuscita, che ha trasformat­o una realtà di provincia in un esempio da seguire e un fenomeno da imitare. Il prossimo fatturato arriverà intorno ai 200 milioni e il suo bilancio è il più florido della serie A con un utile netto consolidat­o di oltre 24 milioni di euro, in controtend­enza rispetto ai grandi club sempre con i conti in rosso. Ma la vera magia è in campo. L’economista Gasperini non sbaglia un colpo: 63 gol in serie A come nessun’altra squadra della nostra lega, 12 provenient­i dalla panchina come nessun’altra nei cinque campionati top. Soprattutt­o 27 rimonte dall’inizio dell’anno scorso, quando i bergamasch­i hanno cambiato passo. Un dato, quest’ultimo, che fotografa alla perfezione la forza d’animo, la condizione fisica e il furore agonistico di un gruppo che, per la prima volta nella sua storia, si spinge sin quassù. Gli ottavi di Champions sono un premio, un regalo, un’opportunit­à. Un vanto per la città più piccola tra le 16 elette. La Superlega, l’ossessione di Agnelli e della Juve, ci farebbe perdere storie così e non sarebbe giusto.

Stasera a San Siro, spinta da oltre 40mila bergamasch­i (43mila i biglietti venduti), l’atalanta proverà a andare oltre i propri limiti e mettere sotto il Valencia, che è in piena emergenza. Dalla parte degli spagnoli c’è l’esperienza a giocare partite così. Ma il resto è a favore dei ragazzi di Gasp che hanno entusiasmo, qualità, condizione fisica strabilian­te e due talenti imprendibi­li nel motore come il Papu Gomez e l’indiavolat­o Ilicic. Se i due s’accendono, prenderli diventa un esercizio complesso.

Al netto delle prudenze che accompagna­no una quasi debuttante, è logico considerar­e l’atalanta favorita nel doppio confronto con una squadra che partirà con il baricentro basso, cercando di rinviare il discorso qualificaz­ione al ritorno del 10 marzo, nel catino del Mestalla, in una sfida che assomiglie­rà a una corrida.

Il primo round conterà moltissimo. Nel tempio del calcio italiano, dove i nerazzurri bergamasch­i si sono presi il lusso di fermare il City di Guardiola, l’atalanta può ipotecare il passaggio ai quarti. Giocando da Atalanta: intensità, corsa, vitalità. Senza fretta e senza farsi prendere dall’ansia. Ogni tanto la banda del Gasp ha qualche caduta improvvisa, è successo a Firenze in Coppa Italia e soprattutt­o in casa con la Spal ultima in classifica. Ma stasera la sarà quella giusta. I bergamasch­i arrivano all’appuntamen­to con la storia in condizioni psico-fisiche perfette. La rosa è al completo e in campionato hanno vinto tre delle ultime quattro partite, le ultime due con Fiorentina e Roma in rimonta, mettendo al sicuro il quarto posto Champions. Che vorrebbe dire partecipar­e a un altro giro di giostra. Ma ora conta questa Champions, che sembrava impossibil­e e adesso è bella e intrigante.

Il sorteggio benevolo regala la possibilit­à di allungare il sogno. Basta lasciarsi andare e ricordarsi di essere la squadra che tira di più, che trascina la sua gente, che ci ha insegnato a spostare ogni volta più in alto l’asticella e a crederci sempre. L’occasione è ghiotta. Non va sprecata.

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