Corriere della Sera

Effetto Rebic sul Milan Ora vale 40 milioni ma il futuro è un rebus

È in prestito dall’eintracht, Boban lavora al riscatto

- Carlos Passerini

MILANO Parla poco, però l’aveva detto: «Non sono qui per caso». Era un mesetto fa, ultimi giorni di una sessione di mercato durante la quale s’era anche seriamente pensato di rispedirlo a Francofort­e. Non un chiacchier­one, Ante Rebic. Poco social, rare uscite serali, l’amicizia con Krunic e Begovic, un cane di nome Snoopy. Timido, lo definiscon­o a Milanello. Non è un caso che per lo slogan avesse scelto un media croato, Sportske Novosti: «Voglio fare qualcosa per cui sarò ricordato». Più facile dire quello che si pensa nella propria lingua. Un paio di giorni prima aveva segnato all’udinese i suoi primi due gol col Milan, dopo un semestre da ultimo dei panchinari. A conferma del fatto che non scherzava, da lì ne ha fatti altri quattro. Totale, sei. In sette gare, ventinove giorni.

Numeri da bomber vero. Tanto che a questo punto è giusto parlare di effetto Rebic. Che era e resta un effetto collateral­e dell’effetto Ibra, ma dopo una striscia del genere l’incidenza del croato vicecampio­ne del mondo sulla resurrezio­ne del Diavolo è sempre più evidente. Nel 2020 in campionato ha segnato da solo

Rinascita Ante Rebic, 26 anni,

6 gol in 7 gare nel 2020 (Getty Images) la metà dei gol del Milan. Oscurando Leao. Che avrà anche più talento, ma meno voglia, meno rabbia. Questione di testa, chiaro, ma anche di tattica. Bravo Pioli a trovargli finalmente il posto giusto. «Se è in forma non lo fermi, ma deve giocare esterno» andava dicendo da un po’ il c.t. croato Dalic. Aveva ragione lui: Ante ha gamba e tecnica, dà il meglio quando taglia dalla fascia verso l’interno. Ci è voluto un po’, ma Rebic è ora l’uomo in più di questo Milan nello sprint all’europa League, l’obiettivo che può permettere di salvare almeno in parte un’annata disgraziat­a.

A essere un intricatis­simo rebus è però il futuro del croato. Arrivato in estate dall’eintracht in prestito biennale secco, con André Silva che ha fatto la strada inversa, secondo gli accordi attuali a giugno 2021 tornerà in Germania. Bruno Hubner, d.s. del club tedesco, ha spiegato i dettagli: «Non abbiamo inserito alcuna somma per il riscatto. I due affari sono assolutame­nte scollegati tra loro». Non è una buona notizia per il Milan. L’estate scorsa la valutazion­e di Rebic era sui 25 milioni, ora è schizzata sui 40, come dopo il Mondiale russo vissuto da protagonis­ta.

L’eintracht è in una posizione di forza, può fare il prezzo. Boban è però già al lavoro per inserire un diritto di riscatto. Non sarà una partita facile, così come non lo sarà quella di sabato a Firenze, ennesimo crocevia della stagione. La difesa è nei guai: non ci sarà Kjaer, flessori della coscia, mentre quella di Musacchio non era insubordin­azione ma una contrattur­a al polpaccio effettivam­ente accusata durante il riscaldame­nto.

Contro il Toro contava vincere, ma andava chiusa prima, per questo Ibrahimovi­c è uscito dal campo inferocito. Gli è già passata, assicurano da Milanello. È un altro Zlatan, ormai. E un altro Milan.

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