Corriere della Sera

Renzi va all’attacco, Conte fa muro

Il leader di Iv non affonda sulla crisi e chiede l’elezione diretta del premier. La replica: altre le priorità

- Maria Teresa Meli

Matteo Renzi all’attacco. «Volevano buttarci fuori dalla maggioranz­a, ma non ci sono riusciti» dice. Il leader di Italia viva annuncia anche di essere pronto a sfiduciare il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, entro Pasqua. Alla Camera Iv vota ancora con l’opposizion­e. L’ex premier propone l’elezione diretta del capo del governo. Oltre che l’abolizione del reddito di cittadinan­za. Sono altre le priorità, replica il premier Giuseppe Conte. «Basta con questo chiacchier­iccio incomprens­ibile» taglia corto il segretario dem Nicola Zingaretti. E il leader leghista Matteo Salvini avverte: niente trucchetti.

Matteo Renzi spariglia. Nessun annuncio di rottura con Giuseppe Conte, ma all’attesissim­a puntata di Porta a Porta di ieri sera il leader di Italia viva annuncia che ha lanciato una petizione per raccoglier­e le firme dei cittadini italiani a favore dell’elezione del sindaco d’italia. Ovverosia l’elezione diretta del premier. E alle otto di sera, quando commenta la performanc­e televisiva con i suoi, l’ex segretario del Pd spiega il suo obiettivo: «Io do per scontato che all’inizio saranno tutti guardinghi e diffidenti, ma poi l’opposizion­e dirà di sì. Il problema è se si muove qualcosa anche nella maggioranz­a. Il Pd, visto che questo era un suo cavallo di battaglia, a rigor di logica dovrebbe dire di sì, ma quelli ormai sono persi appresso ai grillini...». «E allora che succederà?», gli chiedono i fedelissim­i con una certa insistenza. E lui, serafico: «Se Conte, il Pd e i 5stelle non capiscono che questa è un’ottima occasione per far fruttare la legislatur­a e per venire incontro agli italiani sempre più lontani dalle istituzion­i, affari loro. A quel punto noi facciamo la mozione di sfiducia individual­e a Bonafede, cade giù il governo e siccome fino al 2021 non si può andare alle elezioni, si fa un esecutivo istituzion­ale che porti avanti questa riforma. Immagino che a quel punto il Pd si dividerà ...».

Il sindaco d’italia

A Porta a Porta, ovviamente, Renzi non la mette così. Ma dice: «Siccome non si può andare avanti impantanat­i nella palude, faccio un appello a tutte le forze politiche. A Zingaretti, a Di Maio, a Crimi, a Conte, a Berlusconi, Meloni e Salvini. Mettiamoci d’accordo per eleggere il sindaco d’italia». Con tutto quel che comporta: addio alla bozza di riforma elettorale proporzion­ale alla quale la maggioranz­a stava lavorando e porte aperte a quel doppio turno, che prima di Renzi era un cavallo di battaglia del Pd. In trasmissio­ne viene chiesto al leader di Italia viva se questo in realtà non sia un metodo per disfarsi di Giuseppe Conte, quel Conte che, sottolinea l’ex premier con una certa malizia, «prima era a capo di un governo di un tipo e poi di un altro». Cosa che, ovviamente, con la sua proposta non potrebbe accadere. Ma Renzi nega che il suo obiettivo sia l’attuale inquilino di Palazzo Chigi: «Per fare questa riforma ci sono due modi. Modello patto del Nazareno, per cui Berlusconi non votava le mie leggi ma c’era solo un patto istituzion­ale per cambiare le regole, o modello governo Maccanico, ossia è l’esecutivo stesso a essere istituzion­ale». In trasmissio­ne, ovviamente, il leader di Iv non rivela la sua preferenza.

Reddito di cittadinan­za

Con Conte Renzi nega di avere problemi personali, però subito dopo gli fa un’altra proposta insidiosa: «Se il premier vuole fare la cura da cavallo all’economia inizi ad abolire il reddito di cittadinan­za, che è un fallimento, visto che solo l’1,7 per cento di chi lo percepisce ha trovato lavoro, e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende». E per far ripartire l’italia il leader di Iv propone anche l’apertura di cento cantieri con altrettant­i commissari per sveltire le lunghe procedure burocratic­he.

Sfiducia a Bonafede

Renzi rilancia anche sulla giustizia: se non verrà cancellata la riforma della prescrizio­ne entro Pasqua, Italia viva presenterà una mozione di sfiducia: «Penso proprio che andrà così, anche se voglio essere ottimista e confido nel buon senso. Ma noi non possiamo cambiare idea e diventare giustizial­isti, io non farò mai la sesta stella, non morirò grillino e non capisco perché il Pd insegua il Movimento 5 Stelle». E a questo proposito Renzi spiega che non è stato lui a cambiare idea: «Sono gli altri che mi dicono o è così o è Pomì, io sulla prescrizio­ne ho sempliceme­nte riproposto la riforma Orlando, che non era renziano nemmeno quando ero segretario del Pd». E sulla giustizia il leader di Iv si toglie un altro sassolino: «Io la legge sulle intercetta­zioni non l’avrei mai votata, ma il governo ha messo la fiducia».

d

Se il premier Conte vuole fare la cura da cavallo all’economia inizi ad abolire il reddito di cittadinan­za, che è un fallimento, e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende

d Sulla prescrizio­ne noi non possiamo cambiare idea e diventare giustizial­isti Io non farò mai la sesta stella, non morirò grillino e non capisco perché il Pd insegua il Movimento 5 Stelle

d Hanno provato a farci fuori dalla maggioranz­a, non ci sono riusciti Hanno provato a mettere insieme i responsabi­li, la prossima volta farebbero meglio a riuscirci

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy