Corriere della Sera

A bordo ancora sei connaziona­li. A Roma termina l’isolamento per 55 tornati da Wuhan

- Rinaldo Frignani

Le navi

● Casi di infezione da Covid-19 sono stati registrati su due navi da crociera. La prima è la Diamond Princess, un transatlan­tico da 3.600 passeggeri che dal 4 febbraio è ancorato nella baia di Yokohama per disposizio­ni del ministero della salute giapponese, essendo stati registrati a bordo alcuni casi di coronaviru­s. In capo a due settimane di isolamento, il Covid-19 ha contagiato più di 600 passeggeri, cioè il 14% delle persone a bordo della nave. Parte dell’equipaggio era formata da italiani

● Nei giorni scorsi, sulla Ms Westerdam — una nave da crociera con 2.300 persone a bordo — 20 passeggeri sono stati male. Nessuno è stato trovato positivo al virus, ma 4 Paesi hanno negato l’attracco alla nave che arrivava da Hong Kong. Lo ha concesso la Cambogia. Una passeggera lì è scesa ed è volata in Malesia, dove è stata trovata positiva al virus: solo a questo punto il resto dei passeggeri è stato messo in quarantena

Sulla Diamond Princess sono rimasti solo sei italiani. Cinque membri dell’equipaggio, con il comandante Gennaro Arma, e un turista contagiato dal coronaviru­s, in isolamento, che sarà riportato in Italia per ultimo in bio-contenimen­to. Tutti gli altri sono stati trasferiti all’aeroporto di Yokohama per essere rimpatriat­i oggi con il Boeing dell’aeronautic­a militare, decollato ieri da Pratica di Mare per la sua terza missione di recupero, dopo le due in Cina per rimpatriar­e i 56 di Wuhan e il giovane Niccolò.

I primi, tranne uno, concludera­nno fra oggi e domani la quarantena alla Cecchignol­a, il 17enne invece è sempre in isolamento allo Spallanzan­i in ottime condizioni, con un altro italiano contagiato — il ricercator­e emiliano di 29 anni, già alla Cecchignol­a — senza febbre e senza sintomi. Nel centro sportivo dell’esercito saranno condotti gli altri 30 italiani — dopo un paio di giorni a Pratica — fra passeggeri e marittimi della Diamond per la quarantena, dopo che ieri sono stati sottoposti in Giappone ai test sul coronaviru­s dai medici giunti dall’italia. Saranno riportati in Europa anche turisti tedeschi, francesi e polacchi (27). Sono tutti negativi alla malattia, così come l’italiano in auto-quarantena a Sanremo, che si trovava invece sulla nave Westerdam, in Cambogia.

Buone notizie nel giorno in cui i contagiati sulla Diamond sono saliti a 621 (Tokyo è sotto accusa per come ha gestito il focolaio) mentre la Cina ha annunciato che nella provincia dell’hubei, epicentro dell’epidemia, per il quarto giorno consecutiv­o i pazienti guariti sono più dei nuovi malati: 1.824 contro 1.749. In totale i contagiati sono oltre 75mila (74mila dei quali solo in Cina) e le vittime hanno superato quota duemila (9 fuori dal Paese). Negativo ai test il paziente in isolamento in Egitto, unico caso finora segnalato in Africa, cinque quelli sospetti in Brasile. Decedute invece in Iran due persone affette dal coronaviru­s, per il quale un’azienda farmaceuti­ca austro-tedesca sta ultimando per fine febbraio la messa a punto di test rapidi per scoprire la malattia. A oggi servono 6-7 ore per avere una prima risposta con il tampone faringeo. E gli esperti dell’university of Texas e dei National Institute of Health hanno ricostruit­o la mappa in 3D del virus: servirà ad accelerare la scoperta di un vaccino.

Ma se da un punto di vista scientific­o si fanno progressi, da quello della psicosi l’escalation non si ferma: sugli Urali, ad esempio, i cosacchi fanno le ronde per scoprire i cinesi

I test negativi

I passeggeri torneranno con un aereo militare, test sul virus negativi

con la tosse e accompagna­rli in ospedale, mentre in Ucraina ci sono manifestaz­ioni contro chi, pur negativo ai test, ritorna dalla Cina. In Toscana è invece polemica fra Lega e Regione per la scelta del governator­e Enrico Rossi (Pd) di preferire la sorveglian­za sanitaria attiva alla quarantena per i circa 2.500 cinesi che stanno rientrando a casa a Firenze e Prato. E se per la Federal Reserve americana «il virus è un nuovo rischio per l’economia globale», dalla Cina sono stati espulsi tre inviati del Wall Street Journal, «per titoli razzisti».

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