Corriere della Sera

Carpi, sfida pericolosa sui binari. Trovati grazie ai video

- Carlotta Lombardo

Scavalcano la recinzione e iniziano a farsi selfie e video in mezzo alle rotaie, sperando che il treno passi presto. Poi rotolano sul terrapieno che costeggia i binari. Tra risate e battute, il treno si profila davvero all’orizzonte: uno di loro, istigato dagli altri, posiziona un sasso su un binario e si allontana dalle rotaie qualche istante prima che il convoglio passi, mentre gli altri due lo riprendono con lo smartphone filmando il tutto. «Vai, dai stai lì che adesso arriva il treno, dai!». E ancora: «Abbiamo messo i sassi qua, poi prendi la scossa! Dai lanciane un altro. Hai visto? L’ho preso». Sono giovanissi­mi: un 14enne e altri due minori, che ancora 14 anni non li hanno compiuti.

È l’inquietant­e episodio che nel tardo pomeriggio di venerdì scorso è avvenuto nel tratto ferroviari­o all’altezza del sottopassa­ggio di via Lama di Quartirolo, nel comune di Carpi (Modena), l’ultimo di una serie. Tra i giovanissi­mi è una specie di moda: il «Daredevil selfie», il selfie temerario, lanciato dal free climber russo Alexander Remnev, diventato famoso per i suoi selfie in cima ai più alti grattaciel­i del mondo. I palazzi, o i binari, diventano set per scatti o video. A patto che sia qualcosa di adrenalini­co e rischioso.

Come è avvenuto in Alto Adige, pochi giorni fa, nella folle impresa di due giovani con il volto nascosto da cappucci e maschere. Entrambi balzano sul treno in partenza verso Merano appoggiand­osi al gancio di traino della coda per poi mettere la loro «firma» con bombolette di vernice spray sui finestrini: mentre il treno è in corsa, si filmano con le telecamere che portano sulla testa e con un drone.

Si scattavano selfie sui binari poco prima dell’arrivo del treno anche i tre minorenni identifica­ti lo scorso ottobre dalla Polizia ferroviari­a dell’emilia-romagna. Facevano parte di un gruppo di otto minori e, dopo essere stati accompagna­ti negli uffici della Polfer, sono stati sanzionati per violazione al regolament­o di polizia ferroviari­a e riaffidati ai genitori. «In ufficio piangevano, ignari del pericolo corso — spiega Annarita Santantoni­o, dirigente del compartime­nto Polizia ferroviari­a dell’emilia-romagna

—. “Bravate” fatte per noia o per farsi notare sui social. La legge le vieta e le punisce con una sanzione amministra­tiva fino a 500 euro. La denuncia penale in questo caso non ha senso perché spesso i ragazzi hanno meno di 14 anni e, quindi, non sono imputabili. È fondamenta­le, invece, sensibiliz­zarli al pericolo e alle fake news in rete che mostrano finti filmati di ragazzi stesi sui binari mentre il treno passa loro sopra». E aggiunge: «Sei anni fa è nato Train to be cool, il progetto della Polizia Ferroviari­a in collaboraz­ione con il ministero dell’università e della Ricerca per diffondere fra gli studenti la cultura della sicurezza ferroviari­a».

Sfidare il pericolo per una foto è il fenomeno che ha dato vita al neologismo «killfie» (da kill, uccidere, e selfie) e causato 259 vittime nel mondo in sei anni, due in Italia, secondo il Rapporto 2019 dell’eurispes. Nel caso di Carpi l’intervento di un automobili­sta ha evitato la tragedia: ha allertato i carabinier­i che sono intervenut­i, mentre le Ferrovie hanno segnalato il pericolo al macchinist­a che ha potuto diminuire la velocità. I tre si sono dati alla fuga ma sono stati identifica­ti grazie ai loro post: a segnalarli ai carabinier­i è stata la madre di un amico dei ragazzi che ha visto video e foto sul cellulare del figlio.

Gli italiani che hanno perso la vita, secondo Eurispes, durante un autoscatto pericoloso

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Il cargo battente bandiera libanese Bana, fermo al terminal Messina di Genova
In Italia Il cargo battente bandiera libanese Bana, fermo al terminal Messina di Genova
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Un momento del video che mostra uno dei tre ragazzi minorenni a Carpi (Modena) che dopo essersi stesi sui binari hanno lanciato diversi sassi contro un treno in arrivo
Il frame Un momento del video che mostra uno dei tre ragazzi minorenni a Carpi (Modena) che dopo essersi stesi sui binari hanno lanciato diversi sassi contro un treno in arrivo

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