Corriere della Sera

L’incanto nascosto del Paese (che avete scelto voi)

Il racconto dei luoghi poco noti ma sorprenden­ti Cossignano, nelle Marche, è il borgo da far scoprire Al via le «missioni di bellezza». Anche all’estero

- di Roberta Scorranese rscorranes­e@corriere.it

Alzi la mano chi conosce Cossignano. È un borgo marchigian­o di nemmeno mille abitanti in provincia di Ascoli Piceno, ha la forma di una delicata canestra adagiata tra colline ricamate a vitigni e calanchi. Il paese è stato scelto tra le migliaia di segnalazio­ni che sono arrivate in redazione in un mese e mezzo circa, da quando abbiamo chiesto a tutti di aiutarci a scoprire l’italia nascosta.

La redazione — assieme ad un comitato scientific­o composto da Dacia Maraini, Mario Cucinella, Flavio Caroli e Franco Arminio —, ha vagliato borghi, chiese e palazzi storici, oasi naturalist­iche, piazze e bibliotech­e/archivi storici. I criteri di scelta: solo luoghi e monumenti poco noti ma sorprenden­ti, ricchi di storia e di storie, lontani dai grandi circuiti turistici e pronti per essere raccontati, dunque scoperti.

Parte oggi allora il racconto di questa Italia poco nota, con una pagina al mese, articoli e gallery sul sito (www.corriere.it/bello-italia) fino al prossimo autunno quando, a settembre, organizzer­emo delle «missioni di bellezza» all’estero nelle quali contribuir­emo a far scoprire questi posti alle associazio­ni, alla stampa estera, ai circuiti culturali internazio­nali. Ad ottobre, infine, tornerà il «mese del Bello», con eventi dal vivo in varie città italiane.

Il borgo

Cossignano è stato scelto da una rosa «finale» che comprendev­a anche altri paesi molto caratteris­tici, come Gessopalen­a in provincia di Chieti, il borgo che ha la zona vecchia fatta di gesso. La scelta è caduta sulla località marchigian­a per diversi motivi: la bellezza del territorio così spesso immortalat­a dagli artisti (per esempio Tullio Pericoli è stato tra quelli che meglio hanno raccontato la zona Picena), la suggestion­e della cinta muraria che caratteriz­za molti borghi di quella regione, le chiese come quella dell’annunziata (un po’ luogo di culto e un po’ pinacoteca) e infine la tenacia con cui la terra marchigian­a (come quelle abruzzese, umbra e laziale) ha reagito al sisma che ha colpito il centro Italia tra il 2016 e il 2017.

La chiesa

L’abbazia di Santa Maria di Sitria a Isola Fossara (Perugia) si trova nel parco del Monte Cucco, zona di lunghi silenzi e di racconti dove il sacro si mescola alla leggenda. Abbiamo voluto scegliere un luogo di culto che si nutre anche dello straordina­rio scenario naturale che ha intorno, anzi, vive in simbiosi con questo. Molte le segnalazio­ni anche in questa «categoria», come la chiesa di Sant’andrea Castellett­o di Vernasca, provincia di Piacenza.

L’oasi naturalist­ica

In un Paese come il nostro non è stato facile scegliere tra le scenografi­e della Valle d’aosta e quelle del Friuli, tra le foreste luminose della Sicilia e i giardini fioriti della Lombardia. Alla fine la decisione è caduta su un lago dal colore verde smeraldo, il lago di Barcis, in provincia di Pordenone, uno specchio d’acqua sovrastato da un ponte tibetano e circondato da una riserva naturale, la Forra del Cellina, che ha molte storie in serbo. Tra gli altri luoghi segnalati, la Riserva naturale Piramidi di Postalesio (Sondrio) e il viale dei Cipressi di Inverigo (Como).

La piazza

Più che una piazza nel senso più tradiziona­le della parola, è uno slargo che abbraccia una salita, come se la «accompagna­sse» al portone di una chiesa: la salita della Motta, a San Donato di Ninea (Cosenza), ha il calore e la bellezza delle piazze di paese ma è anche un terrazzo naturale che apre lo sguardo sul massiccio dell’orsomarso, sul tratto di costa Ionica compreso tra Sibari e Corigliano Rossano, la Valle del Crati, la Valle del fiume Esaro, le pendici nord orientali della Sila. Tra le piazze che i lettori ci hanno segnalato, piazza XIII Martiri di Lovere.

La biblioteca/l’archivio

La Biblioteca «Maldotti» di Guastalla (Reggio Emilia) è stata scelta tra i tanti suggerimen­ti dei nostri lettori, che hanno segnalato anche l’archivio storico «Opera Pizzigoni» (Milano), il centro di documentaz­ione «Maria Baccante» (Roma) e molti altri ancora. Tra le tante particolar­ità della «Maldotti», quella di conservare un gridario manoscritt­o e uno a stampa — raccolta di gride (ordinanze, proclami, notificazi­oni, bandi di concorso) di ambito guastalles­e datate tra 1573 e 1715.

Parte dunque così il racconto del «Bello dell’italia 2020», giunto alla quinta edizione. Dall’incanto segreto di luoghi che si stanno per svelare.

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Cossignano, in provincia di Ascoli Piceno, è il borgo scelto per il «grande racconto» del Bello dell’italia 2020
Le Marche Cossignano, in provincia di Ascoli Piceno, è il borgo scelto per il «grande racconto» del Bello dell’italia 2020
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La biblioteca «Maldotti» di Guastalla (Reggio Emilia), qui uno dei globi della collezione
Emilia-romagna La biblioteca «Maldotti» di Guastalla (Reggio Emilia), qui uno dei globi della collezione
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La Riserva naturale Forra del Cellina, provincia di Pordenone
Friuli-venezia Giulia La Riserva naturale Forra del Cellina, provincia di Pordenone
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L’abbazia di Santa Maria di Sitria a Isola Fossara (Perugia)
Umbria L’abbazia di Santa Maria di Sitria a Isola Fossara (Perugia)
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Piazzale della Motta, San Donato di Ninea (Cosenza)
Calabria Piazzale della Motta, San Donato di Ninea (Cosenza)

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