Corriere della Sera

«All’italia serve un’operazione verità»

Dialogo tra De Romanis, de Bortoli e Rossi alla Fondazione Corriere

- Fabio Savelli

Milano« servirebbe­ro gesti di micro-civismo da parte di ognuno di noi per combattere l’ideologia declinista che ci vede rassegnati al peggio», dice Salvatore Rossi, neopreside­nte di Tim dopo sei anni in Banca d’italia come direttore generale. Servirebbe «il volontaria­to della ragione per rilanciare l’italia afflitta da bassa natalità e bassa crescita, alto debito pubblico e povertà giovanile», aggiunge Ferruccio de Bortoli, già direttore di questo giornale ora nella veste di editoriali­sta. «Bisognereb­be riscoprire le virtù dell’austerity, capire l’equazione tra sacrifici e risultati occupandoc­i anche del nostro debito pubblico», rincara l’economista Veronica De Romanis, per dieci anni consiglier­e del ministero delle Finanze.

«La ragione e il buonsenso. Conversazi­one patriottic­a sull’italia» (Edizione Il Mulino) è il libro scritto a quattro mani da Rossi e de Bortoli, commentato ieri in Fondazione Corriere. Un libro nato dal loro rapporto epistolare. Il sunto di alcune mail tra i due convertito in un interessan­te esperiment­o letterario. L’ambizione è di uscire da un atteggiame­nto mentale disfattist­a, per la verità suffragato dai dati aggregati del nostro Paese, «che fanno venire i brividi», ammette Rossi. L’italia avrebbe ancora qualche possibilit­à di uscire dal pantano in cui si ritrova. Avrebbe «un grande capitale sociale, un volontaria­to diffuso, tantissime eccellenze che si contraddis­tinguono nel mondo», riflette de Bortoli. A patto di «dire la verità agli italiani: non abbiamo più alcuna torta da dividere, semmai ci sono dei sacrifici da dividere equamente rilanciand­o gli investimen­ti pubblici e privati». Il demone dell’austerity — come l’ideologia sovranista amplifica a dismisura — andrebbe una volta per tutte archiviata. Perché «è uno sforzo di reazione ad un momento di difficoltà». «Peccato abbiamo smesso di farlo da sette anni», è il commento tranchant di De Romanis. Che fustiga la politica di bilancio degli ultimi governi. Quei 20 miliardi tra reddito di cittadinan­za, quota 100 e bonus 80 euro, che «non ha ridotto le disuguagli­anze». Ritirandoc­i dietro le clausole di salvaguard­ia.

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Salvatore Rossi, neopreside­nte di Tim dopo sei anni in Banca d’italia come direttore generale

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