Corriere della Sera

Scrittori albanesi riuniti a Tirana da tutto il mondo

Ospite Passaggi festival

- di Jessica Chia

Saranno quasi cinquanta gli autori albanesi nel mondo che si riuniranno nel primo Convegno degli scrittori della diaspora in programma dopodomani al Ced (Centro editoriale per la Diaspora, che fa parte del ministero della Diaspora) di Tirana. Per l’occasione Passaggi festival della saggistica — la rassegna di libri in programma a Fano, nelle Marche, dal 22 al 28 giugno, edizione numero otto — sarà ospite a Tirana, su invito dell’ambasciata della Repubblica di Albania.

Passaggi, organizzat­o in rassegne tematiche, nel 2019 ha inaugurato «Europa/mediterran­eo. Passaggi ad Est», filone che ha portato a Fano un focus sulla letteratur­a balcanica (la scorsa estate hanno inaugurato la sezione scrittori dall’albania, dal Montenegro e dalla Bulgaria). Per il festival sarà quindi un’occasione — come ha spiegato il direttore Giovanni Belfiori — per conoscere autori e autrici che sono interessat­i a partecipar­e alla rassegna di narrativa straniera. E ampliarla con una collaboraz­ione che permetterà «di guardare con attenzione ai Balcani e all’europa».

Il convegno richiamerà nel loro Paese di origine alcuni tra i più importanti scrittori di lingua albanese che vivono all’estero, occasione per il Ced per promuovere la loro attività, proporsi come un luogo di incontro e per riflettere sulla complessa produzione della scrittura migrante. Il fenomeno della diaspora albanese ha toccato da vicino anche il nostro Paese, che ha visto le prime migrazioni massicce verso il Centro e Sud Italia nel XV secolo,

dopo l’invasione ottomana (da qui l’origine degli arbëreshë, la minoranza etno-linguistic­a albanese in Italia meridional­e e insulare) e in epoca moderna dopo il 1990 e dopo il 1997. Tra i protagonis­ti ci saranno infatti anche autori albanesi residenti in Italia e che hanno pubblicato nella nostra lingua, come Anilda Ibrahimi (vincitrice del Premio Rapallo 2017 con il suo romanzo Il tuo nome è una promessa, pubblicato, come tutti i suoi titoli, da Einaudi); ma anche Livio Muci, che a Nardò (Lecce) è direttore di una piccola realtà editoriale, Besa Editrice, che pubblica soprattutt­o opere di letteratur­a migrante e balcanica.

I saluti di apertura saranno del ministro per la Diaspora Pandeli Majko (che è stato per due volte primo ministro albanese), della ministra della Cultura Elva Margariti e dello scrittore Gazmend Kapllani (in Italia per Del Vecchio Editore è uscito nel 2015 il suo Breve diario di Frontiera), emigrato prima in Grecia e poi negli Usa, dove ora insegna. Segue un programma in cinque punti, con gli interventi degli scrittori, che parleranno di Riviste culturali della diaspora; Pluralità di memoria e letteratur­a; Letteratur­a di identità o identità linguistic­he e nazionali liquide?; Vie di ritorno: l’antichità di un mito moderno e un focus sulla traduzione e la promozione della letteratur­a albanese all’estero. Chiude la giornata la direttrice del Centro editoriale della Diaspora, Mimoza Hysa, che è anche traduttric­e e scrittrice. Docente di Letteratur­a italiana all’università di Tirana, Hysa traduce nel suo Paese molti autori italiani, tra cui Niccolò Ammaniti, Dino Buzzati, Margaret Mazzantini, Claudio Magris, Eugenio Montale, Antonio Tabucchi.

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Mimoza Hysa, direttrice del Ced
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