De Sanctis e Ferragamo, storie irpine
Che cosa hanno in comune Francesco De Sanctis, padre della critica letteraria italiana (e in fondo della stessa Italia), ed Ettore Scola, tra i maggiori cineasti italiani? Cosa unisce Pasquale Stanislao Mancini, giurista, politico, collaboratore di Cavour, e Biagio Agnes, giornalista, manager, direttore generale della Rai? Che cosa lega Alfredo De Marsico, grande avvocato, ministro fascista e autore, con Dino Grandi, dell’ordine del giorno del 25 luglio 1943 del Gran Consiglio che decretò la caduta di Benito
Mussolini, a Guido Dorso, meridionalista, antifascista e saggista di razza?
Erano (sono) tutti irpini e le loro asciutte biografie si possono leggere nel volume L’élite irpina. Centocinquanta biografie 1861-2016 (Editoriale Scientifica) scritto da un gruppo di ricerca del «Centro Guido Dorso» per la cura e direzione scientifica di Sabino Cassese, Guido Melis e Antonella Meniconi. Il risultato è istruttivo.
Attraverso le «storie di vita»,da leggere o consultare, ci si ritrova in una dimensione nazionale negli «ambiti» ora della politica e ora delle istituzioni, ora della cultura e ora dell’economia. Valgano qui i nomi, oltre quelli citati, del ministro democristiano Fiorentino Sullo e del segretario generale del Quirinale e poi ministro Antonio Maccanico; di Augusto Guerriero (noto anche come Ricciardetto) che il quotidiano statunitense «Christian Science Monitor» definì il «Walter Lippmann italiano», di Carlo Muscetta e
Italo De Feo; di Salvatore Ferragamo, padre del marchio di scarpe calzate anche da Marilyn Monroe, e di Cecilia Assanti, che nel 1981 divenne la prima donna, insieme con Ombretta Fumagalli Carulli, ad essere eletta nel Consiglio superiore della magistratura.
Insomma, come scrivono Melis e Meniconi, l’irpinia, «pure periferica, isolata geograficamente dalle sue montagne per molta parte della sua vicenda unitaria, ha conquistato un posto specifico nella storia d’italia». E sono solo le prime 150 biografie. Qualcosa ci dice che ce ne saranno altre da aggiungere.
Personalità
Ci sono Guido Dorso e Antonio Maccanico, il regista Ettore Scola e Augusto Guerriero