Ruffalo rilegge la storia vera di uno scandalo
Mentre l’unicef annuncia che 250 milioni di bambini sono a rischio nel mondo marketing di oggi, rincuora vedere l’impegno morale civile di Cattive acque che si rifà alla tradizione liberal del cinema Usa (Silkwood, Erin Brockovich)e denuncia lo scandalo della multinazionale Dupont che per decenni anni ha avvelenato le acque (Ohio, Virginia) con la sostanza tossica Teflon, promosso come miracoloso e invece omicida. La battaglia è sulle spalle di un avvocato che «tradisce» uno studio dedito a gruppi di potere, ma prende la giusta causa a cuore, mettendo a rischio la famiglia.
Essendo la storia vera, si partecipa con indignata emozione al film di Todd Haynes che per una volta lascia i suoi magnifici melò gay e trova in Mark Ruffalo e nel cast tutto dei complici perfetti. (m. po.)